«La nostra invenzione snobbata dall’Italia»

La Prealpina - 25/05/2016

L“8% in meno sui consumi di benzina? Io già ora compio 25 chilometri con un litro e posso arrivare a 40». Leonardo Grieco,l’inventore di Saltrio che con la sua Octavia Skoda viaggia spendendo quattro soldi di carburante, non sembra temere più di tanto la “concorrenza” di un colosso come il Gruppo Schaeffler che ha annunciato il lancio di un brevetto con qualche similitudine con l’idea lanciata in Valceresio cinque anni fa, la quale però non è riuscita ancora a trovare uno sbocco industriale.

Anzi, Grieco sostiene che altri colossi hanno provato a ripercorrerne le orme, senza troppo successo: «Un paio di altre case tedesche hanno sviluppato qualcosa di simile al mio – aggiunge Grieco – senza riuscirci. Accadrà lo stesso pure con quest’ultimo tentativo: stavolta l’errore è di puntare sul risparmio nei consumi dalla terza marcia in poi, mentre il vero beneficio si ha nelle prime tre marce e con lo spunto di partenza. Sono certo che a breve il Kds permetterà di consumare soltanto un litro ogni 40 chilometri». Il sogno di ogni automobilista soprattutto italiano dove, si sa, si paga il carburante fra i più cari al mondo.

Un’ulteriore spiegazione sulla frenata dell’industria automobilistica nei confronti del prodigio di Saltrio, la fornisce un altro dei soci di Grieco, Claudio Pettenuzzo:«In Italia – spiega – dopo la presentazione del nostro dispositivo, cosa è successo? Ingegneri, addetti ai lavori e responsabili delle varie case automobilistiche non si sono accontentati di snobbarlo, definendo il progetto fallimentare e senza nessun vantaggio pratico, ma hanno spesso messo in discussione la nostra onestà, dichiarando apertamente la malafede e la subdola intenzione di voler truffare la gente. Come se questo non bastasse, molti si sono sentiti in dovere di consigliare a Grieco di studiare e aprire qualche libro di fisica. E ancora: la maggior parte delle case automobilistiche contattate ha risposto di non accettare brevetti o invenzioni che siano stati sviluppati al di fuori dei nostri centri di ricerca. Infatti abbiamo visto poco tempo fa cosa ha prodotto la ricerca interna di Volkswagen per limitare le emissioni inquinanti, uno scandalo mondiale». E invece «in Germania – aggiunge Pettenuzzo – qualche mente brillante ha visto la cosa sotto una luce diversa: un colosso tedesco dell’automotive, come Schaeffler sta investendo milioni di euro, creando nuovi posti di lavoro e fatturato per realizzare un dispositivo simile e ha annunciato che sarà disponibile tra due anni».