«La Fiera? Un successo E faremo ancora meglio»

La Prealpina - 19/09/2017

La Fiera di Varese ha chiuso a 49.000 visitatori, quasi raddoppiando i 27.000 dello scorso anno. La scelta del biglietto gratuito, rispetto a 5 euro del 2016, ha quindi pagato, in termini di affluenza, così come si aspettavano gli organizzatori di Chocolat Pubblicità e del Comune di Varese. A proposito di Palazzo Estese, ai commenti positivi di Michela Ferro di Chocolat Pubblicità, si sommano quelli di Ivana Perusin: «Siamo estremamente soddisfatti dei risultati – dice l’assessore alle Attività produttive – anche perché fra i 27.000 dell’anno scorso, non tutti erano visitatori paganti. La scelta è quindi stata giusta». L’anno prossimo sarà ancora gratis? «Vedremo: ma potrebbe essere l’inizio di una nuova era».

Il 2017 della campionaria è stato sostanzialmente il primo anno per la giunta Galimberti perché è vero che dodici mesi fa il centrosinistra guidava già il capoluogo ma, il “grosso” del lavoro della Fiera era già stato compiuto. «L’anno prossimo – aggiunge Perusin – puntiamo alle 65.000 presenze l’anno anche perché qualche giornata di questa edizione è stata segnata dal maltempo. Inoltre, in merito al bilancio economico, ricordo che, a parte un minimo costo sull’allestimento, il Comune non ha messo un euro e la scelta del biglietto gratuito è stata assorbita dall’organizzazione».

Venendo invece ai contenuti, anche qui il pollice è in alto: «Il tema ambientale sulla casa bio e sul festival del paesaggio – aggiunge l’assessore – è piaciuto ed è una direzione da sviluppare ulteriormente. Inoltre ho notato un’accoglienza più calda e partecipata, oltre a un palinsesto culturale e di incontri di assoluto livello.

Infine mi è piaciuto notare una manifestazione apprezzata dalle famiglie, ma anche da molti ragazzi e giovani. È un segnale importante che ci racconta come la Fiera sia un grande patrimonio, va tutelata e vissuta». In cosa cambiare visto che, alla fine, i prodotti per la casa e l’edilizia l’hanno fatta, come sempre, da padrone?

«La Schiranna resterà sempre una campionaria del territorio, ma potrebbe diventare ancor più attrattiva: per esempio, ho visto diversi stand innovativi e interessanti, su cui si potrebbe puntare maggiormente».

E sul padiglione alimentare?

«Ho ricevuto molti complimenti e qualche parere contrastante. È normale. Era una novità assoluta e una prima volta. Così come in altri aspetti dell’evento, si può migliorare».

Infine la questione trasporti. Col boom di presenze si temevano ingorghi da record, come avvenuto in alcune serate degli scorsi anni. Invece tutto è filato più liscio del previsto: «Non abbiamo aggiunto corse di bus e i parcheggi erano sempre gli stessi – conclude Perusin – eppure l’afflusso è stato molto ordinato. Forse la gente, potendo accedere gratuitamente a ogni ora, si è diluita da sola, evitando magari il tardo pomeriggio e la sera, che erano i momenti più a rischio per la circolazione».