La Cargo City fa scuola

La Prealpina - 25/02/2023

Situata nel baricentro della zona più industrializzata d’Italia, la Cargo City è da anni in testa alla classifica degli aeroporti italiani dedicati al trasporto delle merci. I numeri lo evidenziano: con circa 721.000 tonnellate di prodotti movimentati nel 2022, a Malpensa si processa il 70 per cento degli articoli avio del nostro Paese. Per tale motivo non c’è luogo migliore di questo dove organizzare il primo forum di Air Cargo Italy che si terrà il 10 marzo. Infatti, l’appuntamento è fissato qui.

Con il supporto di Sea, società che gestisce gli aeroporti milanesi, e con la collaborazione di Cluster cargo aereo (Anama, Assohandlers, Ibar e Assaereo), il meeting è proposto appunto da Air Cargo Italy, media italiano dedicato al settore del trasporto aereo merci. «L’evento nasce per offrire al comparto un momento di confronto costruttivo e auspicabilmente utile fra addetti ai lavori sulle opportunità da cogliere e sulle criticità da risolvere a Malpensa e più in generale in Italia», spiega Nicola Capuzzo, esperto in materia di logistica, trasporti e infrastrutture, nonché direttore della testata online. «Sono attesi un centinaio di partecipanti e gli argomenti che verranno trattati sono molti. Dall’analisi dei risultati del 2022 pubblicati da Assaeroporti sulle tonnellate di merci transitate dagli scali italiani alla nascita di nuovi progetti, dalle potenzialità di crescita del mercato e-commerce e dei corrieri espresso nel cargo aereo in Italia alle necessità delle compagnie aeree, alla digitalizzazione che vede coinvolti molti scali come Malpensa». L’incontro servirà alle aziende spedizioniere che importano ed esportano merce via aerea, agli handler aeroportuali, alle società che gestiscono gli scali, ai vettori e ai fornitori per approfondire lo stato di salute di questo specifico settore.

A Malpensa, se si stanno a vedere i dati sul volume di traffico e i nuovi progetti per innovare e digitalizzare, pare buono lo stato di salute. A dicembre, a esempio, è stato il primo aeroporto cargo a puntare sul fast transfer, una procedura che snellirà le fasi di sdoganamento. Per ora in fase di sperimentazione, questa innovazione tecnologica permetterà di velocizzare i tempi di giacenza, delocalizzando e automatizzando il processo di trasferimento della merce in arrivo da un paese extra-UE. «Malpensa potrà diventare sempre più attrattiva e competitiva a livello internazionale, e a richiamare così un maggior flusso di merci», aveva affermato durante l’inaugurazione della sperimentazione il responsabile cargo e management di Sea, Paolo Dallanoce, che sarà presente anche al forum. «Con una gestione del sistema più snella ed efficiente, infatti, potremo incrementare la nostra capacità di ricezione: le merci arrivano, ma escono più in fretta lasciando spazio per quelle successive, e così via. Adottare queste procedure digitalizzate fa parte di una visione di sviluppo che ci permetterà di crescere in attesa di un aumento delle nostre infrastrutture».

In attesa, cioè, che il Governo dia il via libera al Masterplan 2035. Progetto di ampliamento proprio dell’area cargo dello scalo intercontinentale di Malpensa, di cui si discute da anni e che prevede di aggiungere 44 ettari al sedime aeroportuale prendendoli dalla brughiera.

Fari accesi sulla brughiera per fermare il Masterplan

Scienziati e attivisti ambientalisti chiedono protezione per la brughiera introno all’aeroporto e di Lonate. Un habitat che si ritiene minacciato dall’espansione del sedime di Malpensa contemplata nel Masterplan 2035. Italia Nostra Lombardia, Legambiente Lombardia, Lipu, Life Drylands, Centro italiano studi ornitologici, Ecoistituto della Valle del Ticino e Coordinamento Salviamo il Ticino hanno promosso un convegno a tema. L’iniziativa è in programma oggi a Castano Primo, con i inizio fissato alle 9.30, ed dedicata alla scoperta della biodiversità di questa particolare zona boschiva.

A tutti i presenti sarà dato l’attestato di “Custodi della Brughiera”. Nel corso del convegno si racconteranno le peculiarità di quest’area scrigno di biodiversità con la possibilità di osservare ben 184 specie di uccelli, dei quali 52 particolarmente protette a livello europeo che rischiano di essere messa a repentaglio dall’arrivo di depositi e capannoni industriali.

«Il Masterplan 2035 — dichiara il comitato organizzatore del convegno — prevede la distruzione di 44 ettari di brughiera che verranno cancellati per sempre dall’espansione verso sud in una colata di cemento e il ministero dell’Ambiente non può autorizzare un progetto così poco lungimirante». Inoltre: «Nessuna compensazione ambientale potrà mai ripagare la perdita di un habitat del genere, unico nel Nord Italia, e scopo di questo convegno è far conoscere i tesori naturalistici della zona e che la brughiera venga protetta, salvaguardata prima che sia troppo tardi».