La App trova infermieri

La Prealpina - 16/09/2016

’è un professionista siculo-varesino dietro la App dell’infermiere a domicilio, lo strumento informatico gratuito che vuole far incontrare infermieri e pazienti su tutto il territorio nazionale tramite un semplice clic o un tocco di schermo. Si chiama Gioacchino Costa, ha 48 anni, una solida formazione all’università dell’Insubria, un passato da frontaliere sanitario in Svizzera e un presente-futuro molto ambizioso in patria, legato proprio a questa nuova avventura imprenditoriale, il progetto “Il tuo infermiere”. L’idea è semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: creare un’applicazione per il Web e per gli smartphone velocissima da scaricare e destinata a cercare nel proprio territorio un infermiere disponibile. Per fare un’iniezione, cambiare la medicazione, chiedere consigli. Un modo per dare un servizio in più alla cittadinanza e insieme per facilitare l’occupazione dei liberi professionisti.

«L’idea è nata dall’esperienza di un cittadino che cercava invano un infermiere per una visita a casa di sabato – spiega Costa -. Noi parliamo tanto di alimentazione e prodotti a chilometro zero: sarebbe ora di parlare di sanità a chilometro zero. La popolazione sta invecchiando e si può quasi dire che oltre i 50 anni siamo tutti malati cronici. Per questo bisogna trovare nuove soluzioni nell’assistenza domiciliare: e noi come categoria dobbiamo smetterla di pensare solo al posto fisso in ospedale. In provincia di Varese ci sono almeno tremila liberi professionisti».

L’utilizzo dell’applicazione per cellulari è molto semplice: è sufficiente seguire le indicazioni, dare il consenso e l’icona comparirà in pochi istanti sullo schermo del proprio cellulare o tablet. Poi entrando si potranno lasciare i propri dati, spiegare il contenuto della richiesta e prenotare una visita. «Per la massima sicurezza, vengono forniti foto, dati, codice, curriculum e tutte le informazioni sull’infermiere che verrà a casa – continua l’inventore del sistema -. Questo meccanismo permette la continuità di cura tra paziente, medico di medicina generale e ospedale. Il presidente della Regione Roberto Maroni ha parlato dell’ospedale unico: sacrosanto. Ma dobbiamo ricordarci anche di puntare sulla prevenzione: e il modo migliore è stare vicino ai pazienti a casa. Per ogni persona viene redatto un piano assistenziale personalizzato».

In fase di contatto per la cura, vengono indicati anche i prezzi, in linea con quelli di mercato a livello nazionale, anche se un vero e proprio tariffario per la categoria non esiste. Il servizio è già attivo, grazie alla presenza di una quindicina di professionisti in provincia di Varese (500 in Italia): il team si avvale poi di un ambulatorio al Campus di Varese. «Inoltre stiamo cercando di incrementare le collaborazioni con altri centri diagnostici della città, garantendo servizi importanti, come la visione della cartella medica e di tutte le informazioni sanitarie del paziente, tutelando la privacy. Vorremo crescere, vorremmo cercare investitori: ora siamo a livello di start-up e abbiamo dedicato questa fase alla costruzione di un sistema affidabile e di alto livello. Ora siamo pronti».