La situazione è in stallo da qualche mese ma, sotto la cenere, il fuoco arde. In più, solitamente, quando un accordo pare possa interessare a entrambe le parti, la tendenza è di arrivare fino in fondo. E’ il caso del nuovo trattato fiscale fra Italia e Svizzera, la cui rivisitazione è gradita da tutt’e due gli Stati e decisamente meno ai lavoratori frontalieri. Dopo un’accelerazione fra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 ora la situazione è in stallo a causa della frenata provocata dall’Unione europea sulle potenziali decisioni svizzere in tema di immigrazione e, sul fronte italiano, per via dell’instabilità politica. Ad ogni modo, Cgil e Uil, assieme ai sindacati svizzeri Un1a, Syndicom, Vpod, Ssp, Sev hanno organizzato una serie di assemblee per, come dicono gli organizzatori.
«Per fare il punto della situazione e discutere in modo concreto delle novità che toccano o potrebbero toccare i frontalieri in materia di fiscale, previdenziale e sulle nuove proposte che la politica svizzera, a livello federale e cantonale e che la politica italiana stanno proponendo e che interessano i lavoratori dei vari settori».
Le riunioni sono state fissate in vari punti del territorio, Vco, Varesotto e Comasco così che tutti, sulla linea di confine abbiano la possibilità di parteciparvi. Ecco il programma: lunedì 20 marzo (ore 20.30) a Cannobio, Teatro Nuovo di viale Vittorio Veneto 6; mercoledì 22 marzo (ore 20), sede Cgil di Verbania, via Fratelli Cervi 11; lunedì 27 marzo (ore 20.45), sala consiliare di Lavena Ponte Tresa, via Libertà 28; mercoledì 29 marzo, (ore 20.45), sala Coop di Uggiate Trevano; venerdì 31 marzo (ore 20), Circolo ricreativo Arci Badulerio, in collaborazione con l’associazione Frontalieri ossolani; sabato 1 aprile (ore 10) Circolo Cavallotti di Creva-Luino, via Bissolati 1.