Lombardia leader dell’innovazione italiana che arriva in Europa: sono oltre 4 mila le domande di brevetto pubblicate da Epo (European Patent Office) in quattro anni, il 29% del totale nazionale, una media di circa mille brevetti l’anno, uno ogni 10.000 abitanti. Meccanica e trasporti, chimica e ambiente sono i settori in cui i lombardi brevettano di più e che pesano sul totale italiano rispettivamente il 40% e il 20%.
Nel 2014 la sola Milano ha depositato in Europa 365 brevetti, in media uno al giorno. A seguire Bergamo con 124, Brescia con 114 e Varese con 80. Rispetto all’anno precedente incrementano la loro quota di brevetti: Cremona che passa da 27 a 38, Pavia da 25 a 31 e Lecco da 41 a 44. E se Milano è specializzata nel settore della chimica e dell’ambiente con 520 brevetti in 4 anni, Como lo è nelle altre tecnologie mentre le restanti lombarde preferiscono la meccanica e i trasporti. Il tutto emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su Unioncamere- Dintec – dati EPO (European Patent Office), anni 2011-2014.
In Camera di commercio c’è anche uno sportello di primo orientamento sugli strumenti di tutela della proprietà intellettuale a livello nazionale, comunitario e internazionale, con incontri di gruppo e assistenza individuale, gratuiti, circa 200 all’anno per assistere gli imprenditori interessati a brevettare. Molte le novità in Europa.
Ci saranno vantaggi per le imprese grazie ai minori costi, l’80% in meno di adesso per difendere la propria innovazione nei confronti di tutti i Paesi europei. Ma anche minori procedure: un solo brevetto unitario, rispetto a più brevetti da depositare in ogni Paese europeo con la lingua di quel Paese. Ieri si è fatto il punto in Camera di commercio sul Tribunale Unificato dei Brevetti, insieme al Mise – Direzione Generale per la lotta alla contraffazione. Si avvicina la nascita della nuova Corte sovranazionale specializzata nelle cause brevettuali che coinvolgono brevetti europei o brevetti unitari. Un brevetto “con effetto unitario” tutelerà tutti i Paesi. Il sistema informatico sarà pronto per il 2017, le scelte dei Paesi europei determineranno l’effettivo avvio, all’inizio graduale. Sarà di sette anni il periodo di applicazione provvisoria, in cui l’impresa potrà richiedere l’opt out (rinuncia) dal Tribunale Unificato e scegliere che il proprio Brevetto Europeo rimanga soggetto alla giurisdizione nazionale nei singoli Stati membri Ue, come succede oggi.