Sguardi oltre confine per le imprese di Varese. Sono 43 le fiere a livello mondiale per le imprese di tessile, moda e accessori che intendono sbarcare nei mercati internazionali. Sette le rassegne internazionali in Italia, da Homi che si è svolta a gennaio a Milano, a Unica che chiude la stagione a settembre. Le altre coprono un’area che va dalle Americhe all’Asia, passando per l’Europa. Ad accompagnare gli imprenditori varesini lungo il calendario degli appuntamenti di settore ci pensa Provex, il consorzio di imprese che ha lo scopo di aiutare e sostenere le aziende nell’internazionalizzazione: dai processi di esportazione alla presenza sui mercati esteri. Da un paio di anni svolge un programma promozionale aperto a tutte le imprese varesine e supportato da Camera di Commercio. Ottimizzare e massimizzare Proposte con target differenziati e mirati, proponendo soluzioni singole e aggregate. Alcune aziende, infatti, per dimensioni o genere, puntano a uno stand singolo. In altri casi, il progetto mira alla valorizzazione del prodotto in filiera, riunendo chi fa l’accessorio a chi propone il capo finito e le rispettive produzioni emergono nel contesto di un panorama più completo. Accanto alle attività di supporto e assistenza sulla parte fieristica, è presente nei programmi di Provex una forte attività di incoming per accogliere delegazioni estere, ottimizzando costi e massimizzando le opportunità di incontro delle aziende. Una attività quest’ultima sempre più apprezzata perché permette ad aziende, spesso piccole e che faticherebbero a recarsi all’estero, di incontrare i buyer, intermediari o agenti individuati su mercati specifici in diversi paesi del mondo. Solo lo scorso anno, sono state 53 le imprese coinvolte, che hanno potuto incontrare 28 buyer. Nel 2016 due gli importanti appuntamenti di questo tipo già in calendario, differenti per target e mercati: il primo a giugno, orientato all’abbigliamento, moda e accessori, e il secondo a novembre per il tessile della casa. Accanto alle iniziative di carattere generale, molto apprezzato è il servizio personalizzato che, attraverso il codice doganale che identifica in maniera univoca ogni prodotto a livello mondiale, fornisce ai consorziati e ai clienti di Provex informazioni specifiche sui mercati più interessanti per la propria produzione. Sono sempre di più le imprese del tessile-abbigliamentomoda che puntano all’internazionalizzazione: la richiesta dominante per le imprese varesine del settore che si lanciano su nuovi mercati è quella di trovare delle controparti. Le tipologie di chi vuole sbarcare nei mercati internazionali sono tre. La contrazione interna Si parte da chi fa impresa da anni e vede l’internazionalizzazione come naturale processo di crescita. Poi ci sono le aziende che vedono ridursi il mercato interno, complice la crisi, e puntano all’estero per recuperare le quote perse. Infine, ci sono i giovani imprenditori che nascono già avendo come target il mercato mondiale, e che grazie alla dimestichezza con la rete internet hanno il mondo come contesto di riferimento, fin dall’impostazione del proprio business plan. Il tema del Made in Italy per il tessile, soprattutto in settori come quello della moda, rappresenta sempre un fattore di competitività, un valore aggiunto. Ma se il “brand nazionale” tiene – perché richiama prodotti che in larga parte vengono apprezzati dai consumatori – è necessario anche essere concorrenziali e adeguati ai mercati cui ci si propone. Siti e cataloghi tradotti in inglese, ma soprattutto la conoscenza delle esigenze dei Paesi con cui si lavora: prezzo, fascia di mercato e termini di consegna possono fare la differenza. Per i mercati del Nord molto orientati all’organizzazione, per esempio, tutto ciò che è “servizio” è fondamentale tanto quanto ciò che è “prodotto”.