Un compleanno speciale festeggiato con una serata in cui l’analisi del proprio comparto e le prospettive future hanno lasciato spazio ad una cena di gala e ad un brindisi in compagnia: l’Associazione spedizionieri e autotrasportatori del Varesotto ha celebrato così i settant’anni di un’attività avviata nell’immediato Dopoguerra, proprio nel 1946, quando le strade di tutta Italia venivano solcate con indimenticabili mezzi quali i Fiat e gli OM esposti nel parco di Ville Ponti a fianco dei loro più moderni eredi.
A fianco della presidente Emanuela Bertoni, i suoi predecessoriGiancarlo Giudici e Luigi Carcano, oltre ad alti rappresentanti istituzionali come l’assessore regionale Francesca Brianza e il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi: «Oggi contiamo su 450 aziende aderenti e ci riteniamo un’associazione territoriale molto attiva, capace di dare la giusta rappresentanza a tutte le diverse tipologie del trasporto su gomma», commenta Bertoni, che privatamente, però, non disdegna un’analisi dalla situazione a partire dall’importante summit previsto per mercoledì prossimo, quando Asea incontrerà i rappresentanti del Governo. «Sarà l’occasione per sollecitare una volta di più l’implementazione di quelle misure contenute in un protocollo firmato in autunno col Ministero: stiamo parlando di finanziamenti per l’acquisto dei nuovi veicoli, tramite una modifica delle accise, e di una decontribuzione sugli stipendi per gli autisti impiegati in trasferte estere, in modo da non doverli distaccare nei Paesi stranieri», spiega la presidente, ottimista anche sulla buona riuscita «del bonus destinato ai padroncini per le spese non documentate, in modo da avere una dichiarazione dei redditi meno pesante».
Se la storica battaglia per l’abolizione del pedaggio sull’A8 ha avuto ben poco riscontro da parte delle istituzioni – e al danno si è aggiunta la beffa con Pedemontana -, l’Asea guarda comunque al futuro dopo anni bui: «Ricordo con dolore il 2008 e il 2009, quando perdemmo soci storici schiacciati dalla crisi. Chi ha resistito, chi c’è ancora oggi, è riuscito nell’intento perché ha saputo fare i giusti investimenti in tecnologia e in formazione del personale», rimarca Bertoni, che poi sottolinea un ultimo aspetto: «È sempre più cruciale fare rete. Non solo tra di noi autotrasportatori, ma anche con chi si occupa del movimento merci su rotaia e via nave: i concorrenti di ieri sono gli alleati di oggi, perché l’intermodale non può che rappresentare il futuro e il Varesotto, attraverso Alptransit, si accinge davvero a diventare uno snodo fondamentale per l’Europa».