Valorizzare e far conoscere meglio la Via Francisca del Lucomagno, il cammino che dalla Svizzera attraversa per intero la provincia di Varese per poi giungere a Pavia e collegarsi con la più nota Via Francigena. È l’obiettivo del protocollo di collaborazione firmato ieri mattina nella quadreria di Palazzo Branda Castiglioni alla presenza dei rappresentanti dei 49 enti coinvolti tra cui Regione, Provincia, comuni attraversati dal cammino, Comunità Montana del Piambello, Parchi Campo dei Fiori e Alto Milanese, Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi.
Alla cerimonia hanno partecipato anche Adelaide Trezzini presidente dell’Associazione internazionale Via Francigena, il vicepresidente della Provincia Marco Magrini (che ha sottoscritto il protocollo) e il consigliere Paolo Bertocchi, l’assessore regionale al reddito d’autonomia Francesca Brianza e il consigliere regionale Alessandro Alfieri. Una firma che suggella un lavoro dalle radici lontane, da mesi entrato nella fase esecutiva per consentire la sempre migliore fruizione dello storico percorso e in particolar modo di quel tratto sul versante italiano che dal Sacro Monte di Varese, passando per Castiglione e la Collegiata arriva fino all’abbazia di Morimondo scivolando poi verso il naviglio e il Ponte coperto in territorio pavese.
L’evento è stato anche l’occasione per presentare le prime iniziative finalizzate a promuovere il cammino che partiranno già stasera a Lavena Ponte Tresa (ore 20.30) con una serata informativa e proseguiranno il 23 e il 24 settembre con una escursione da Lavena al Sacro Monte (programma completo su: www.vareselandoftourism.com/eventivfl) per poi continuare nel mese di ottobre coinvolgendo Gazzada, Castelseprio, Cairate e Castelletto di Cuggiono. «Si tratta – ha detto Brianza – di un giorno importante per la nostra provincia: la firma del protocollo arriva proprio nell’anno dedicato dalla Regione alla cultura dopo che il 2016 è stato l’anno del turismo. È un grande progetto che può rappresentare un volano per le straordinarie bellezze del territorio». L’anno scorso sono stati ben 40mila i pellegrini a percorrere la via Francigena a testimonianza del grande interesse per il turismo spirituale, più “slow e sostenibile”, incentrato non solo sul mantenimento della forma fisica ma anche e soprattutto sulla esigenza di ritemprare lo spirito in questo avvantaggiato dal silenzio che accompagna i viandanti, per il quale in questo momento si distingue la Toscana in grado di offrire strutture ricettive meglio attrezzate. Ecco dunque l’importanza di creare una alternativa lombarda con un cammino altrettanto fascinoso e rilassante. «In questo progetto abbiamo creduto fin dall’inizio – ha aggiunto Bertocchi -. La Via Francisca valorizza molte delle nostre bellezze e lungo il tracciato si potranno vedere beni del Patrimonio Unesco e altri di proprietà dell’amministrazione pubblica. Il cammino ci permette di riscoprire il ruolo geografico della nostra provincia come “ponte” con l’Europa, ma anche di richiamare la nostra storia». Insomma «l’inizio di un cammino che poi dobbiamo percorrere tutti insieme», come ha ribadito il sindaco di Castiglione Emanuele Poretti aprendo la giornata, ma anche un modo secondo Alfieri “per riappropriarci del nostro territorio, valorizzarlo e farlo diventare un motore culturale ed economico».