Imprese verso gli Usa: 600 milioni di export

La Prealpina - 20/05/2016

Varese guarda sempre più agli Stati Uniti: storicamente mercato di sbocco per le nostre imprese, gli Usa diventano oggi ancora più interessanti grazie ad alcuni fattori concomitanti come una crescita superiore alle aspettative, il favorevole cambio euro/dollaro e sullo sfondo l’opportunità di un accordo di libero scambio (Ttip), attualmente in fase di negoziato, che potrebbe creare opportunità per molti settori merceologici.

Nel 2015 il giro d’affari della provincia con gli Stati Uniti ha riguardato oltre 500 milioni di euro di importazioni e circa 600 milioni di euro di esportazioni. UniCredit ha sviluppato, in collaborazione con il Consorzio per l’internazionalizzazione Provex, lo studio legale Dla Piper e il gruppo Diacron, lo specifico “Forum Usa”, ieri alle Ville Ponti.

Hanno partecipato Riccardo Comerio, presidente di Provex, Antonella Ghiorso, Area Manager Area Commerciale Varese di UniCredit, Guido Lanzoni, Vice President UniCredit International Center Italy, Barbara Donato dello Studio Legale Dla Piper e Ludovico Bongini di Diacron Group. In sala c’erano circa cinquanta imprenditori del territorio. Per il 2016 si valuta una crescita del commercio estero in generale, a seguito delle significative variazioni registrate nel 2015 per le esportazioni totali (+13%) ed importazioni totali (+17%).

«Il nostro obiettivo – osserva Antonella Ghiorso – è aprire una porta d’accesso privilegiata alle realtà produttive del territorio affinché possano entrare in contatto con un mercato caratterizzato da un’economia dalle notevoli potenzialità. L’export, infatti, costituisce un elemento fondamentale per la crescita delle imprese ed è strettamente connesso alla competitività del nostro tessuto imprenditoriale». Un nuovo appuntamento – conclude il presidente dell’Unione industriali Riccardo Comerio – nato dalla collaborazione tra Provex Consorzio per l’internazionalizzazione e Unicredit a servizio delle imprese varesine per supportarne la presenza e il consolidamento sui mercati esteri, con particolare attenzione a quelle aree, come quella degli Stati Uniti appunto, con un elevato potenziale».