INNOVAZIONE
Il Progetto I&S Textile punta a coniugare la sostenibilità e la creazione di nuove figure professionali
Il mercato è sempre più esigente. Anche nei settori storicamente più tradizionali e maturi, come può sembrare il tessile e abbigliamento: eppure, anche e soprattutto in questi casi, l’innovazione è la strada vincente per superare ostacoli dati dalla congiuntura che in questi anni è stata particolarmente negativa e dai concorrenti, spesso aggressivi soprattutto sui mercati esteri. E quando si parla di innovazione il riferimento va necessariamente ai processi produttivi e ai prodotti di questo settore, sempre più performanti, sempre più green e sostenibili e di riconosciuta qualità: un sistema dunque che per reggere ha bisogno di sempre nuove figure professionali.
Ed è proprio a questo scopo che è dedicato il progetto “I&S Textile – innovazione e sostenibilità nel settore tessile” finanziato dalla Regione Lombardia, che ha stimolatolo svolgimento di una ricerca svolta dal Centrocot in collaborazione con la Scuola di Ingegneria dell’Università Liuc, finalizzata a comprendere il nesso tra le strategie di sostenibilità avviate dalle imprese del territorio e la nascita di professioni in grado di supportarle.
L’obiettivo del progetto, ha spiegato nei giorni scorsi alla Liuc di Castellanza Grazia Cerini, Direttore Generale Centrocot, alla presentazione dei risultati della ricerca è quello di «fornire un risposta concreta e operativa al fabbisogno professionale delle imprese, in rapporto ai processi di qualità, ricerca, sviluppo e innovazione sostenibile». Le imprese infatti, nel momento in cui si trovano ad inno-
vare i loro processi hanno anche bisogno di persone preparate che sappiano gestire in modo sostenibile l’innovazione: è necessario dunque «promuovere l’occupabilità – ha proseguito Cerini – tramite la certificazione di competenze spendibili, nello sviluppo di pro-dotti tessili innovativi, con particolare attenzione ad applicazioni tecniche ad alte prestazioni, nell’ implementazione e gestione dei processi produttivi aziendali più sostenibili». E, di conseguenza, anche la formazione deve essere
progettata in modo innovativo nei contenuti e nei metodi: ed è proprio grazie al progetto I&S Textile che Centrocot ha già potuto realizzare tre corsi per la formazione di esperti nella gestione di progetti disostenibilità e di ricerca nelle imprese del settore.Ma vediamo cosa cerca, di cosa ha bisogno il settore tessile per far fronte a questa crescita sempre più indirizzata al green e alla sostenibilità di prodotti e di processi.Due sono le figure professionali individuate dalla ricerca, di sicuro interesse per l’industria tessile e della moda: il progettista di prodotti tessili sostenibili e il responsabile della sicurezza chimica. Il primo, il progettista di prodotti green è un tecnico che, spiega la ricerca «dovrà abbinare alla propria anima creativa una buona conoscenza dei materiali e dei processi,dovrà intendersi di certificazioni, considerare i vincoli legislativi e normativi relativi all’esportazione dei prodotti e progettare in una logica di eco design senza perdere di vista i requisiti di industrializzazione del prodotto». La complessa gestione di capitolati nelle imprese tessili, schede tecniche e certificazioni sempre più complesse rendono poi sempre più necessaria la seconda figura professionale dedicata, che è stata individuata: il responsabile della sicurezza chimica. «Si tratta di un tecnico che dovrà misurarsi con la molteplicità delle evidenze documentali e supportare l’azienda nella definizione di prodotti e processi green coerenti con i protocolli richiesti dal mercato o determinati dall’azienda stessa. Dovrà quindi conoscere i materiali, le sostanze e i composti chimici utilizzati nei processi, le normative e gli standard di sicurezza».