Imparata la lezione degli avversariÈ Modiano a spiegare il Masterplan

La Prealpina - 19/02/2016

Erano anni che non si vedeva ad Arsago Seprio qualcuno di Sea. Il presidente della società di gestione di Malpensa si intravide una volta soltanto. Fu Giuseppe Bonomi, durante un’assemblea pubblica. Ieri Pietro Modiano (al vertice dal 2013), abituato a ben altri palcoscenici, ha segnato una svolta storica nel dialogo tra l’aeroporto e quel piccolo paese di 4.900 abitanti, simbolo dell’antimalpensismo anche e soprattutto per la presenza del suo inossidabile sindaco, Claudio Montagnoli, giunto al quarto mandato e sempre in prima fila contro l’inquinamento acustico e atmosferico prodotto dal traffico aereo.

Modiano si è presentato al centro Concordia con venti minuti d’anticipo e in punta di piedi («Poterci parlare è una cosa preziosa») per presentare il nuovo Masterplan.Rispetto al precedente piano industriale, ritirato due anni fa, non contempla più la terza pista. E l’ampliamento della Cargo City è passato da 430 ettari a meno di 100. Era un piano sproporzionato al quale il territorio si ribellò. Ma il precedente Masterplan, secondo Modiano, non naufragò soltanto per ragioni di contenuto, ma anche e soprattutto per una questione di metodo: «Fu ritirato per una serie di motivi, uno dei quali è che non ci siamo fatti capire. Ora vogliamo ricominciare la storia in modo diverso».

Era il 2011 e a raccontare il precedente Masterplan al territorio furono infatti i suoi più acerrimi osteggiatori. Jimmy Pasin (presente ieri ad Arsago), allora capogruppo Pd a Somma Lombardo, insieme al Malpensa forum del Partito democratico, fece un lavoro immane: girò tutte le feste democratiche della provincia, organizzò incontri e assemblee pubbliche per spiegare con dati e cartine alla mano i sogni faraonici della Grande Malpensa che avrebbe distrutto la brughiera del Gaggio costruendo file di capannoni fin sotto le finestre dei lonatesi. E non fu l’unico. Si unirono Unicomal, Viva Via Gaggio e le altre associazioni ambientaliste presenti sul territorio.

Sea, invece, rimase chiusa nella sua roccaforte. Il Masterplan, insomma, lo raccontò alla gente proprio chi non lo voleva.

Modiano allora non c’era, ma ha imparato la lezione e oggi ha deciso di caricarsi tutto il peso e la responsabilità del successo (o dell’insuccesso) dell’approvazione del Masterplan. È lui, stavolta, a raccontarlo a pensionati, casalinghe,tecnici del territorio presenti ieri al Concordia. Convinto che una nuova storia avrà anche un finale diverso.