Un viaggio nel mondo degli ultimi e della solidarietà, per capire come le associazioni di volontariato aiutano i senzatetto e, soprattutto, per ascoltare le esigenze dei volontari e del comune e farle presente in Regione. Ieri, alle 14.30, il consigliere regionale Luca Marsico ha incontrato Piera Cesca e Walter Piazza degli Angeli Urbani e, successivamente, Maura Aimini dei City Angels. «Non ero mai entrato nell’ex chalet Martinelli, un dono della passata amministrazione agli ultimi. Ho visto volontari distribuire il cibo. Ho visto i letti e l’abbigliamento che viene dato a chi si trova in situazioni di precarietà – racconta Marsico – I volontari sono di supporto alle forze dell’ordine vestendo i profughi che arrivano a Varese in maglietta e pantaloncini. Mi sono state mostrate delle criticità, come l’impossibilità di discernere tra l’indigente vero e chi invece, magari in possesso di un lavoro, si rivolge al terzo settore per risparmiare. Sono arrivato alle 14.30 e, fuori dallo chalet, c’era una bella fila di persone, tra cui tante badanti che vogliono risparmiare sulle loro spese per mandare più soldi a casa. Gli Angeli Urbani non negano nulla a nessuno, ma Piera Cesca mi ha detto che bisognerebbe razionalizzare gli aiuti, perché altrimenti il rischio è quello di danneggiare l’indigente vero». Successivamente Marsico ha fatto un sopralluogo con gli Angeli Urbani: «mi hanno fatto vedere anche altri luoghi, adiacenti a quelli da me fotografati l’altro giorno, dove questi poveretti vanno a dormire. E mi hanno svelato un’altra verità, ovvero che molte delle persone che dormono lì vivono ai margini volutamente. Durante il giorno diventano invisibili e c’è qualche preoccupazione per quello che fanno. Decidere di dormire nello chalet significa accettare delle regole e a molti non va bene perché vogliono avere mano libera durante il giorno. A molti senzatetto gli Angeli Urbani hanno offerto anche dei lavori, che non sono stati accettati. Viceversa, ci sono persone che pernottano lì da tre o quattro anni, ma che hanno un proprio decoro e una propria dignità. A preoccupare sono gli incontrollabili, quelli che vogliono rimanere nell’ombra, non quelli che si marginalizzano non per una vita bohème». Successivamente Marsico ha incontrato Maura Aimini dei City Angels: «Anche i City Angels mi hanno detto che bisogna discernere tra chi ha bisogno davvero e chi il bisogno se lo crea perché segue uno stile di vita scellerato. In più, i City Angels hanno espresso il desiderio di implementare le giornate di lavoro socialmente utili, giornate che costituiscono un’occasione di reinserimento sociale per i senzatetto. Non ultimo: mi hanno detto che sarebbe necessario un luogo fisico per gestire l’emergenza notturna dal momento che l’ex chalet Martinelli è pieno». A questo punto la palla passa all’amministrazione comunale: «Deve essere il comune a fare proposte, nei confronti delle quali io sarò solidale, affinché nessuno parli di speculazione politica – conclude Marsico – Ho chiesto alle associazioni di darmi indicazioni e io le porterò in Regione. L’altro giorno, pubblicando su Facebook le foto delle persone che dormivano alla stazione, ho voluto portare l’attenzione su un problema, per accelerare un percorso di attenzione. Pubblicando le foto ho fatto metà del mio dovere. Adesso rimango a disposizione di ricevere inIl consigliere regionale Luca Marsico insieme agli Angeli Urbani dicazioni di necessità e portarle in Regione. Il mio atteggiamento vuole essere di totale disponibilità e collaborazione anche nei confronti del comune di Varese, anche se è retto da un’amministrazione che non la pensa come me dal punto di vista politico». Il sindaco Davide Galimberti ha intanto scritto all’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, per far presente la situazione di degrado alla stazione di varese. «Il comparto in questione e gli stessi sedimi interni alle stazioni versano in condizioni di significativo degrado che necessitano un’immediata sistemazione – si legge – al fine di prevenire anche fenomeni di delinquenza sempre più diffusa. La situazione in cui versa la stazione delle ferrovie dello Stato e la sua fatiscenza rappresentano per la città di Varese un pessimo biglietto da visita dal momento che, a quanto consta, tra l’altro, la stazione è priva di ascensori, scale mobili e altre infrastrutture per rendere più agevole l’utilizzo di tali servizi da parte dei cittadini ( altre stazioni ne sono già dotate da tempo a fronte di importanti interventi di ammodernamento)»