Passaggio a livello addio, Crenna sogna un sottopasso per uscire dall’isolamento. Con l’aiuto del governatore Roberto Maroni: Gallarate a caccia dei fondi del Patto per la Lombardia. Il sindaco Andrea Cassani ha iniziato a fare pressing sul presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni in occasione del vertice di lunedì con la giunta e con i consiglieri comunali. Oltre al tema caldo e attualissimo dell’ospedale unico (ribattezzato “ospedale nuovo” dallo stesso Maroni), sono state portate all’attenzione del numero uno di Palazzo Lombardia anche tutta una serie di problematiche, piccole o grandi, che interessano la città. Dalle risorse per la disabilità al futuro dell’istituto musicale Puccini. Ma c’è in particolare un’opera su cui Maroni potrebbe buttare un occhio di riguardo: si tratta del sottopasso che il Comune di Gallarate ha progettato per mandare in soffitta il passaggio a livello tra via Galvani e via Micca, che collega Crenna con via Carlo Noè. L’occasione della pioggia di finanziamenti statali in ambito infrastrutturale per il Patto per la Lombardia, siglato nel novembre scorso da Maroni con l’allora premier Matteo Renzi, è di quelle da non lasciarsi scappare. «Ne parlerò con il sindaco di Varese Davide Galimberti, che in quanto primo cittadino del capoluogo sta facendo da collettore delle proposte in provincia di Varese» fa sapere il sindaco Andrea Cassani, dopo l’illustrazione del progetto fatta al governatore lombardo. L’ipotesi che l’amministrazione intende portare ai tavoli regionali è quella di un sottopasso stradale che, passando sotto alle attuali vie Micca e Galvani, colleghi direttamente via Valle Nuova a Crenna bassa con l’attuale tunnel di via Bolivia, che dà accesso alla rotatoria all’incrocio tra il Sempione e via Carlo Noè. Un’opera che, sostituendo l’infinito passaggio a livello tra via Micca e via Galvani e senza dover creare nuove infrastrutture stradali, consentirebbe ai crennesi di avere uno sbocco più rapido in uscita dalla città, senza dover per forza passare dal centro. Ora si spera che la Regione, che d’accordo con lo Stato distribuirà i fondi del Patto per la Lombardia, possa allargare i cordoni della borsa. n