Il gambero americano mette a rischio il lago

La Prealpina - 17/01/2017

La nutria, il pesce siluro, il cinipide del castagno e il gambero rosso della Lousiana. Sono solo alcuni degli “alieni”, vale a dire le specie non autoctone che stanno creando parecchi problemi all’ecosistema del Varesotto. Già perché non bastasse l’uomo, a creare danni all’habitat locale vi è anche la globalizzazione delle specie animali.

Minacciano ecosistemi, salute e attività umane mettendo in pericolo la biodiversità e l’economia: sono oltre 3.000 le specie aliene presenti in Italia, in aumento del 96% negli ultimi trent’anni. Una diffusione che costa all’Europa più di 12 miliardi di euro ogni anno. Il fenomeno è in forte crescita anche in Europa, il 76% negli ultimi 30 anni. Nel Mediterraneo, anche a causa dei cambiamenti climatici, le specie aliene invasive sono insieme al consumo di suolo la principale minaccia alla biodiversità ed è per rispondere a questi pericoli che è nato il Life Asap (Alien species awareness program) il progetto cofinanziato dalla Commissione europea di cui sono promotori l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) insieme con Legambiente e altri partner.

Tornando al Varesotto il primo alieno a planare sulle Prealpi, almeno fra quelli più invasivi ancora oggi, è il pesce siluro, uno dei re del Lago di Varese, ma presente in massa negli altri fiumi e laghi: si tratta di una specie ittica di grandi dimensioni originaria dell’Est Europa che si nutre di pesci vivi e morti, di vermi e girini, desertificando fondali e sponde. Da tempo poi si sta cercando di combattere il cinipide del castagno: si tratta di un insetto originario della Cina e dannoso per il castagno e specie affini per cui viene considerato l’insetto più nocivo a livello mondiale a causa del veloce deperimento delle piante che attacca, partendo dai germogli e arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione. «La Lombardia vanta un tesoro di oltre 23mila specie animali e vegetali messo a repentaglio dalla progressiva avanzata di parassiti che arrivano dall’Asia e dall’America, soppiantando la flora e la fauna autoctone e provocando danni e perdite alle produzioni agricole – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia. Basti pensare, ad esempio alle centinaia di migliaia di euro di danni provocati ogni anno su terreni e canali irrigui dalla nutria, un animale di origine sudamericana ormai diffuso in tutta la Pianura Padana». Già, la nutria. Anch’essa popola il lago di Varese mettendo a rischio la biodiversità, così come accade d’estate con il gambero rosso della Louisiana che, da qualche anno, ha scambiato la Schiranna per il Mississippi, anch’esso sciaguratamente introdotto dall’uomo.

Contro il loro proliferare si tenta la carta del progetto Life Asap. L’obiettivo, osserva la presidente di Legambiente Rossella Muroni, è di «togliere mercato alle specie aliene che vengono introdotte a fini commerciali (come il pesce siluro e la nutria, ndr); e per fare ciò occorrono più informazione e maggior consapevolezza. E’ fondamentale che le persone sappiano che anche un acquisto incauto può contribuire ad aggravare il fenomeno della perdita di biodiversità, l’alterazione degli equilibri ecosistemici e sanitari». E ancora: «Il problema dell’introduzione intenzionale o inconsapevole delle specie aliene riguarda moltissimi settori della società – mette in evidenza Paolo Genovesi, responsabile del servizio consulenza di Ispra e project manager – dai pescatori ai cacciatori, dai vivaisti ai professionisti in campo agricolo e forestale».