Il cono così non si tocca più Grazie al brevetto di Varese

La Prealpina - 05/04/2018

Si può creare una start up a cinquant’anni? «Certo che si può ma non ci sono finanziamenti e agevolazioni. I soldi li devi mettere di tasca propria». A parlare è Stefano Salmini, imprenditore varesino, (già titolare di OmniConsumerProducts, azienda commerciale di gadget) che insieme al collega e amico Davide Bivona, che fino allo scorso anno faceva il gelatiere ma si è ritrovato senza lavoro da un giorno all’altro, nel giro di un anno ha messo nel cassetto un brevetto nazionale e mondiale e ora aspetta la risposta del mercato. I due varesini, infatti, hanno inventato un utensile professionale che evita il contatto delle mani nella presa della parigina o della cialda nel momento in cui viene servito il cono gelato.

Nome non poteva essere più azzeccato e varesino: “Tacgelato”, che non può non rimandare a una delle più tipiche espressioni di Renato Pozzetto.

«Noi abbiamo pensato di trasformare una operazione anti igienica in un gesto assolutamente igienico», spiega Salmini. «È noto che in laboratorio bisogna rispettare regole ben precise per a produzione, pulizia e sanificazione del gelato, con tanto di verifiche periodiche da parte dei tecnici preposti. Poi però si passa al momento della vendita e si annulla tutta quell’attenzione precedentemente osservata con il contatto delle mani con il cono».

Si tratta di una vera e propria pinza che consente di spatolare i gusti e servire il cono senza toccarlo con le mani. L’operatore, con una mano tiene il supporto e con l’altra mette i gusti.

Tac è stato brevettato a Varese a gennaio 2017.

«Il prototipo – racconta Salmini – è stato realizzato grazie a una stampante 3D dopo innumerevoli tentativi. I vari strumenti venivano poi testati in gelateria per verificare difetti e decidere quali migliorie apportare. Inoltre, in questo modo, siamo riusciti a cambiare la parte funzionale e il design».

Il primo lancio ufficiale viene effettuato a Host Milano, la fiera internazionale del settore food a ottobre dell’anno scorso. Dopo il debutto, il secondo passo è stato quello di proporre Tac al Mig di Longarone e al Sigep di Rimini. E le prime reazioni degli addetti ai lavori sono positive, a partire da alcune gelaterie varesine che inizieranno ad utilizzare l’utensile nei loro locali. Ma è chiaro che, per fare il botto, la produzione deve raggiungere numeri importanti.

L’interesse c’è e non soltanto dall’Italia. I due imprenditori varesini hanno ricevuto richieste di informazioni dal Brasile e da Israele, a ulteriore dimostrazione che non esiste nulla di simile in commercio. «È’ proprio questo che mi ha convinto a intraprendere questa avventura – sottolinea ancora Salmini – E’ un attrezzo che non esiste ancora e potrebbe davvero diventare utile in tutti i locali. A cinque mesi dal suo lancio ufficiale ora siamo in attesa di concretizzare il business sia in Italia che all’estero». Certo, il primo passo, dovrebbe essere il vero avvio della bella stagione.