Ibm dopo Expo: Varese c’è

La Provincia Varese - 02/04/2016

L’accordo firmato due giorni fa a Boston dal presidente del Consiglio Matteo Renzi con Ibm, la multinazionale dell’informatica, per il riutilizzo di alcune delle aree che l’anno scorso hanno ospitato Expo, è una grande opportunità per la Lombardia ed anche per la provincia di Varese. La nostra economia può ancora una volta sfruttare a proprio favore sia la vicinanza geografica sia i collegamenti con l’area di Rho. L’accordo firmato dal premier negli Usa, prevede il riutilizzo di alcuni spazi e di alcune strutture di Expo 2015, dove sorgerà il nuovo quartiere generale europeo della Ibm per il Watson center. Struttura che si occuperà di sanità e soprattutto della gestione informatica di tutti gli aspetti relativi alle sfide sanitarie future; dai controlli agli aggiornamenti delle cartelle cliniche, all’ottimizzazione delle voci di spesa della sanità pubblica, dagli esperimenti genetici, la ricerca e cura per il cancro. Una grande opportunità anche per il sistema Varese, come ben sa anche la Camera di Commercio, pronta a fare la propria parte. «Il supercomputer Watson è una delle macchine europee che ci condurrà nel futuro – commenta il presidente Renato Scapolan – avere a due passi dalla provincia di Varese il quartier generale europeo della Ibm per la ricerca su questo formidabile strumento d’innovazione, significa poter godere di un vantaggio competitivo importante». L’accordo raggiunto tra il Governo e la multinazionale americana, rientra nel progetto Human Technopole per il rilancio e la riorganizzazione dell’area di Expo 2015 voluto dal governo Renzi. L’esecutivo ha programmato di spendere nei prossimi anni fino a 150 milioni di dollari per lo sviluppo di quest’area puntando su progetti ad alto contenuto tecnologico e digitale. Il piano dovrebbe creare cir- « Starà al sistema socio economico varesino raccogliere le sfide che potranno nascere da questa presenza ca 600 posti di lavoro e riguarderà il centro Watson che gestisce e sviluppa le operazioni del celebre supercomputer in grado di calcolare rapidamente complesse mutazioni genetiche che possono prevenire o cercare di curare il cancro. «Starà all’intero sistema socio economico varesino cogliere le opportunità che potranno nascere da questa presenza – prosegue Scapolan – la Camera di Commercio, come sempre, è pronta a cogliere la sfida; fin d’ora, ci candidiamo a operare in sinergia con il mondo imprenditoriale e le associazioni di categoria, per valorizzare al massimo le possibili ricadute positive che potranno generarsi dall’utilizzo dell’area Expo, quale catalizzatore di progetti ad alto contenuti tecnologico e digitale». Pronto alla sfida anche Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia ed ex leader di Univa. «La nascita del polo scientifico all’interno dell’area Expo è un’ottima notizia per le imprese lombarde – afferma – Benefici e ricadute potenziali saranno molteplici; la creazione di un polo dell’intelligenza artificiale applicate alla Sanità si innesta in un contesto già molto all’avanguardia. Questo creerà sinergie di cui potranno trarre beneficio anche altri settori». Confindustria è in campo e farà la sua parte. «Nostro obiettivo è portare dentro l’area Expo un centro di manifattura avanzata; le sinergia che si potrebbero creare con tutti gli altri progetti in cantiere avrebbero effetti sorprendenti per ricerca, competitività e occupazione per tutta la Lombardia» conclude.