«I ristorni sono già investiti in opere preziose per tutti» I sindaci contro la proposta

La Prealpina - 11/05/2018

La notizia della richiesta di discussione al Governo ticinese circa la possibilità di congelare parte dei ristorni, avanzata dal presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali, lascia i sindaci italiani turbati. In realtà si sono detti allibiti non tanto per la misura che prevede il blocco di 25 milioni di franchi – quindi una parte dei ristorni – ma perché lo stop è fatto per pressare i sindaci di frontiera ad investire in opere transfrontaliere, di pubblica comune utilità su ambiente e viabilità. Questo proprio nel periodo storico in cui maggiormente, rispetto ai quarant’anni trascorsi dalla firma dell’accordo, Ticino e Comuni di frontiera italiani provano ad attuare strategie collettive su viabilità e ambiente.

Secondo le indiscrezioni arrivate da Bellinzona, due dei temi in oggetto riguardano il risanamento del Lago Ceresio, parte italiana, e la messa in sicurezza della Statale 34 del Lago Maggiore dove lo scorso anno morì un motociclista ticinese, e la SS 337, sempre nel Vco, dove ad aprile un’altra frana è costata la vita ad una coppia di coniugi del Locarnese.

La sindaca di Porto Ceresio Jenny Santi, nel “leggere” la proposta di Claudio Zali cerca di guardare al bicchiere mezzo pieno: «Sulle opere effettuate con i ristorni dei frontalieri siamo sempre stati trasparenti, in linea con le direttive ed in Ticino lo sanno, abbiamo riunioni trimestrali proprio con i funzionari del Dipartimento del Territorio. Lo spunto per il risanamento del lago, se voglio trovare qualcosa di positivo della proposta, è certo valido». A proposito di viabilità, Porto Ceresio ha già avviato da tempo con il Ticino speciali progetti per la mobilità via battello per sgravare le strade del Pian Scairolo ed il Malcantone.
«Abbiamo sempre investito bene le risorse che derivano dai ristorni – ha detto il sindaco di Luino Andrea Pellicini – in strade, scuole e riqualificazione urbana. Abbiamo anche condiviso un progetto Interreg per favorire l’utilizzo del Tilo da parte dei nostri frontalieri e creare grandi spazi gratuiti per i parcheggi delle loro auto nelle aree dismesse della stazione. Sono d’accordo che va sviluppata una maggior condivisione sugli interventi da eseguirsi, ma a condizione che sia mantenuta l’autonomia decisionale dei comuni. La condivisione nasce da una maggiore propensione alle relazioni culturale tra aree di frontiera».

Il sindaco di Dumenza Valerio Peruggia ricorda che con i ristorni ha fatto quello che chiedeva il Ticino: telecamere alle dogane, opere stradali per raggiungere ed uscire dalla Svizzera e manutenzione sentieristica condivisa, per citarne solo alcuni.