I prodotti del Varesotto sono di casa a Busto. Se la formaggella del Luinese è celebre per la qualifica Dop, meno nota è forse la coltura dello zafferano sulle sponde lombarde del Lago Maggiore. Si può imparare ad esempio che, ad Angera, i prelibati pistilli vennero impiantati per la prima volta nel 1810 da un fisico di lignaggio nobiliare, probabilmente milanese, tale Ajcardo Castiglioni, che osservando la popolarità assunta dal risotto giallo con ossobuco considerò che la prelibata spezia, necessaria a dare il colore, dovesse essere importata. In tutta la Lombardia, allora Regno Italico sotto la reggenza di Napoleone, non vi era l’ombra di una coltivazione di zafferano. Così, trovata ad Angera una conformazione del terreno favorevole, Castiglioni avviò la prima coltura, destinata a diffondersi in altri luoghi lacustri del comasco, e compilò una “Monografia dello zafferano” che Carmela Pappalardo e suo marito hanno rintracciato fino alla biblioteca nazionale di Vienna per usarla da vademecum e fare rivivere, due anni fa, quella prima pionieristica coltivazione.
Oltre al confezionamento degli stimmi rossi, di pasticcini e salatini di zafferano, anche una ricerca sulle sue applicazioni cosmetiche: «È un ottimo anti ossidante», assicura Pappalardo, che di mestiere fa la biologa e la cosmetologa. Come lei, ieri pomeriggio, anche Francesca Rainero, psicologa e titolare di una produzione di confetture di mirtilli a Casale Lista di Bernate, e Alberto Cassani, coltivatore di un orto biologico a Sedriano con laurea in architettura, hanno raccontato le loro storie e i loro prodotti, di cui si fornisce regolarmente la Bottega degli Sballati, che dopo essere stata costretta alla chiusura nel cortiletto dietro piazza San Giovanni, ha riaperto sotto il porticato del civico 16 di viale Magenta: “Una laurea prestata all’agricoltura” è stato il titolo scelto per inaugurare la nuova vita di un’attività lanciata da Oreste Borri e sua moglie Dragana Ruzicic nel 2014, a coronamento di un progetto trans-frontaliero che coinvolse Regione Lombardia, Provincia di Varese, Canton Ticino e Unione europea nello sforzo di promuovere la riduzione del packaging.
Dall’incontro tra l’idea sostenuta con il contribuito regionale di azzerare i contenitori di plastica e l’indifferenziata e la valorizzazione dei prodotti tipici e biologici di Varesotto, Novarese e dell’Alto Milanese, è nata la Bottega degli Sballati, ieri salutata anche da Claudio Moroni, responsabile della condotta Slow Food di Varese.