I Laghi lombardi diventano arte Con Francesco Pellicini

La Provincia Varese - 20/04/2017

Per Pellicini il sogno “dell’arte laghèe” diventa realtà. Reduce dalla conclusione della prima stagione da direttore artistico al Giuditta Pasta di Saronno, adesso è impegnato nell’organizzazione del festival del teatro della canzone e della comicità e guarda a un “superfestival” dei Laghi lombardi. «Seguire Saronno è stato “drammatico” – racconta il luinese Pellicini, cantante e attore, già direttore del Teatro Nazionale a Milano – A parte gli scherzi mi hanno chiamato per occuparmi della direzione artistica del teatro a giugno del 2016, quando ormai le stagioni erano già pronte. Il teatro poi veniva da un momento difficile per via delle dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione e direttore artistico. C’era il rischio serio della chiusura di uno stabile tra i più amati della provincia e certamente ben saldo nel cuore dei saronnesi». Gli eventi In 15 giorni tra vicissitudini enormi «ha preso forma il calendario degli eventi, ed è andata davvero bene. Chiudiamo con un buonissimo margine, con l’utile in positivo». Tirando le somme «sono felicissimo di come è andata. Ovviamente io sono per migliorarmi sempre, ma con poco tempo a disposizione e nessuna esperienza precedente in quel territorio, ho fatto il massimo. Col senno di poi farei scelte differenti, mi muoverei con più calma e punterei a seguire, conoscendole, le preferenze del pubblico. Ho lanciato con grande entusiasmo e un po’ di pazzia la musica live in una piazza che mai l’aveva ospitata. Il seguito è stato altalenante con picchi di “tutto esaurito” con Finardi, Mogol o Brivio dei Gufi, ma anche con spettacoli dagli esiti più difficili al botteghino». L’esperimento nel complesso è andato bene e «l’anno prossimo, punteremo su nomi di richiamo per andare sul sicuro». Sono andati bene il varietà con Forrest, Pucci e tanti altri, ma anche le operette. La prosa resterà la punta di diamante della programmazione: «Saronno ce l’ha nel DNA, quindi la rafforzerò. Questo teatro ha una platea fissa che garantisce un numero cospicuo di abbonati e molto affezionata lo considero raro. Ovviamente questo mi carica di responsabilità, ma è una bella sfida». Avrebbe dovuto chiudere sabato con Pozzetto «ma come abbiamo segnalato in accordo con la produzione per motivi di salute lo spettacolo non ci sarà. Mi dispiace per Renato cui faccio i miei migliori auguri». Nei prossimi 20 giorni Francesco chiuderà un nuovo calendario. «Col Festival del teatro e della comicità siamo all’undicesima edizione. Negli anni si è dimostrata una rassegna leader, senza nulla togliere agli altri, tra musica e comicità con nomi importanti e forti. Un punto dell’estate insubre con una ventina di spettacoli sparsi nel territorio. È già certa la quasi totalità degli appuntamenti: da I Legnanesi sul lago di Como, a Giorgio Conte Giorgio a Lugano e Enrico Ruggeri a Luino». L’obiettivo La vera novità però arriverà dai laghi lombardi. «Sono veramente felice perché aver la possibilità di lavorare ad un festival estivo con Regione Lombardia che colleghi le nostre realtà lacustri più importanti è una grande soddisfazione». Garda, Iseo, Como, Maggiore, Ceresio e Varese: saranno gemellati nel segno dello spettacolo. «In autunno, ad ottobre, avremo la prima edizione di un festival che toccherà con due serate in due luoghi simbolo di ciascuna zona. Singole rassegne forti sono già sorte, ma nessuno aveva mai pensato di metterle insieme e di far partecipare, nella maggior parte dei casi artisti nati e cresciuti in riva ai laghi. Ci saranno da Omar Pedrini, ex Timoria, per la musica ad Andrea Vitali per la letteratura. Per me è come una promozione dal Maggiore, passo anche agli altri laghi. Io sono sempre un laghèe e sono convinto della vena artistica di chi nasce vicino a uno specchio d’acqua». Il singolo In ultimo «per non farmi mancare nulla, dopo l’album dell’anno scorso, a giugno uscirò con un singolo nuovo, sempre con la casa discografica Atlantide». “Il primo bacio” di Andrea Decio, autore e collaboratore storico di Pellicini «racconta la storia del primissimo amore al mare. Più romantico di così non si può». n