È un tema che va affrontato quello del passaggio generazionale, specie «in un Paese come il nostro, dove il 95% delle imprese sono familiari e la competizione più importante per la creazione di una nuova classe dirigente imprenditoriale non può che giocarsi sul campo del passaggio generazionale nelle aziende» ha sottolineato ieri Eleonora Merlo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Varese, aprendo l’Assemblea 2016 dedicata proprio al tema del passaggio generazionale, a Ville Ponti. «In un tessuto imprenditoriale longevo come quello varesino – ha spiegato Merlo alla platea di imprenditori e autorità – la questione diventa di grande rilievo e non riguarda semplicemente la successione diretta padri-figli. Arrivati alla terza o quarta generazione, le questioni diventano complesse, da un punto di vista societario, ma anche personale: si arriva facilmente alla convivenza di nonni fondatori, genitori e figli, tutti altrettanto presenti in azienda da un punto di vista decisionale». Il cambio del testimone è uno dei momenti più delicati nella vita di un’impresa e non sempre avviene al momento giusto o nel modo giusto. Non esiste però una ricetta vincente e standard, uguale per tutti: «La sfida di oggi non può essere solo quella di creare e lavorare per dar vita ad un ambiente favorevole alle startup, ossia alle giovani imprese. La sfida è, soprattutto, quella di rendere giovani le imprese che, anagraficamente, non lo sono dando vita ad un ecosistema in grado di fare da acceleratore di idee anche per quelle aziende storiche operanti in settori maturi, che però hanno i margini per dar vita ad un nuovo inizio». La questione in azienda va affrontata, ma, ha spiegato Merlo «l’errore è quello di concentrarsi troppo su strumenti legali, divisione delle quote, agevolazioni fiscali e quant’altro di cavilloso. La strategia deve essere quella di condividere tutti insieme in azienda una strada da percorrere. Insieme è la chiave: è una questione di atteggiamento, prima ancora che di operatività. Ma è anche una questione culturale: anche da qui, infatti, passa la costruzione di una nuova imprenditorialità, fondamentale per la crescita del Paese e del territorio»