I distretti lombardi ora volano grazie all’aeronautica varesina

La Prealpina - 24/04/2018

La locomotiva lombarda non conosce battute d’arresto. Tantomeno il suo export. Il “Monitor distretti della Lombardia” curato della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, che consente di fotografare l’intero anno 2017, mette in luce una performance più che positiva delle esportazioni per i distretti produttivi lombardi: siamo di fronte a un incremento a valori correnti del 7% rispetto al 2016. Altro dato ulteriormente significativo, la performance regionale è del 5,3% superiore alla media dell’aggregato nazionale relativo alle esportazioni. Per fortuna, il clima positivo si “respira” anche a livello provinciale.

Le esportazioni di coltelleria-posateria-pentolame hanno agito da traino, per esempio, anche nel distretto della lavorazione dei metalli degli 11 Comuni della Valle dell’Arno, dove le vendite estere sono cresciute del 6,2% nel complesso del 2017 (e del 16% nel quarto trimestre). In aumento anche l’export di prodotti in metallo, a fronte di un calo delle vendite di carpenteria metallica. Nello specifico, il mercato tedesco ha assorbito poco meno del 40% delle esportazioni distrettuali e sono stati positivi anche i contributi di Ungheria, Stati Uniti e Svizzera. Bene anche il distretto della meccanica strumentale di Varese, che si è distinto per le crescita dell’export nel 2017: +2,3% nel complesso dell’anno, +1,4% nel quarto trimestre. Anche se, in questo caso, lo spaccato merceologico restituisce un quadro eterogeneo: in crescita su base annua le vendite di macchine tessili e per materie plastiche, nonostante il calo del quarto trimestre; in accelerazione le vendite di macchine utensili, nel trimestre ottobre-dicembre, nonostante un risultato complessivamente negativo su base annua. Il traino maggiore è giunto da Russia, Pakistan e Canada. Di rilievo anche il risultato di export in Cina. Nota stonata, l’altro distretto varesino degli articoli in gomma e materie plastiche che, invece, ha chiuso il 2017 con esportazioni sostanzialmente allineate a quelle del 2016.

Il calo delle vendite nel primo mercato di sbocco, la Francia, è andato ad annullare la crescita delle esportazioni su altri primari mercati, come Spagna, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Paesi Bassi.