Il territorio scommette sempre più su Human Technopole, il futuro polo della ricerca sanitaria che sorgerà nell’area di Expo, alle porte del Varesotto. Ecco perché da mesi si discute su come agganciare i mille rivoli del progetto coinvolgendo tutti gli attori interessati a livello economico e programmatico. Sul tema interviene anche il presidente della Camera di commercio Giuseppe Albertini, fra i protagonisti del tavolo aperto dal Comune: «È molto prezioso il coinvolgimento di tutti gli enti, dall’università alle forze produttive – sottolinea -. Ci crediamo, ci crediamo tutti: questa è un’opportunità troppo importante, non possiamo perderla». Ma quindi su quale filone deve puntare la terra dei laghi? Proprio sul territorio: «La prima vocazione sarà quella di accoglienza – sottolinea il presidente camerale e imprenditore artigiano di Malnate -. Dobbiamo pensare che i tempi sono stretti: si parla di due o tre anni, quindi si deve già partire ora progettando di ammodernare le nostre infrastrutture. Penso all’ingresso dell’autostrada in centro, alle ferrovie: dobbiamo abbattere le distanze fra noi e il polo di Rho-Pero, dove tanti scienziati internazionali arriveranno a breve e potranno guardare a Varese. Se all’inizio non era chiara la visione sul progetto, ora anche i finanziamenti sembrano certi: ora sappiamo che sarà creato un polo scientifico di eccellenza dedicato alla vita umana e al suo benessere sotto diversi aspetti, dall’alimentazione alla sanità. Le nuove frontiere della ricerca saranno messe a disposizione per capire come vivere al meglio».
Come a dire, Varese può giocare la sua partita puntando proprio sulla qualità della vita e su un territorio incantevole, che però dovrà dimostrare di essere capace di accogliere con i migliori servizi.
«Questo polo di altissima specializzazione richiamerà scienziati da tutto il mondo. Noi dobbiamo capire come sfruttare al meglio queste presenze, migliorando i collegamenti, le infrastrutture e rendendoci competitivi rispetto per esempio all’hinterland milanese – prosegue la guida dell’ente di piazza Monte Grappa -. Tra l’altro Human Technopole sarà solo una delle tante presenze nell’area che vedrà anche il centro universitario. Al di là delle possibilità di lavoro per le nostre imprese, questa sarà soprattutto una bellissima vetrina internazionale per il territorio. Bisognerebbe unire al potenziamento infrastrutturale delle misure simili alla Zes, la Zona economica speciale che faciliti gli investimenti attorno con lo sgravio delle tasse. È una scommessa su cui puntare».
Indotto di quasi 7 miliardi in dieci anni
L’impatto del Parco della Ricerca, del Sapere e dell’Innovazione sull’area in cui si è svolta l’Expo 2015 è pari a 6,9 miliardi di euro di indotto in 10 anni, tra investimenti, beni acquistati dalle imprese e dalle famiglie. È quanto emerge da una ricerca della European House Ambrosetti presentata nei giorni scorsi a Cernobbio dall’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini e da Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Arexpo, la società titolare dell’area (40% Mise, 20% a testa tra Comune di Milano e Regione Lombardia e 17% Fondazione Fiera Milano, 2,5% Città Metropolitana di Milano).
A proposito della gara per il masterplan che riguarda l’intera area, Bonomi ha anticipato che le lettere ai soggetti individuati verranno inviate «tra il 12 e il 15 aprile, prima di Pasqua». I destinatari potrebbero essere 3 dei 4 operatori che hanno presentato la loro candidatura lo scorso 28 febbraio. Bonomi ha poi aggiunto che «ci saranno 90 giorni per formalizzare le offerte, quindi entro la metà di luglio», queste ultime saranno poi valutate «da una commissione esterna» con la possibile aggiudicazione della commessa «all’inizio dell’autunno».
Quanto al Parco, secondo le stime di Ambrosetti, 2,4 miliardi saranno generati dalla realizzazione delle strutture e degli immobili e i restanti 4,5 miliardi dalle attività del Parco, che comprende lo Human Technopole, l’Università Statale e un ospedale “Irccs” indicato nel Galeazzi di Milano. Il valore aggiunto previsto è di 3,2 miliardi di euro (1 miliardo generato dalla costruzione delle strutture e 2,2 miliardi dal Parco) mentre il gettito aggiuntivo è di 1,3 miliardi per le casse dello Stato, «pari a quanto investito per Human Technopole», ha sottolineato Giovannini. In termini di occupazione sono previsti 6.700 posti di lavoro, legati al cantiere, per i primi 4 anni, indotto compreso. Dopo il quarto anno l’impatto si potrebbe attestare a tremila unità.