Grillini contro Pedemontana«Basta con i fondi pubblici»

La Prealpina - 03/03/2017

Il Movimento 5 Stelle accende i riflettori su Pedemontana portando il caso del fondo di garanzia alla Commissione europea. Il fondo da 450 milioni di euro che Regione Lombardia pone a garanzia degli investimenti privati per la realizzazione delle tratte mancanti dell’autostrada che deve collegare Varese a Bergamo, è l’oggetto di una interrogazione alla Commissione Europea, a firma dell’europarlamentare dei 5 Stelle Eleonora Evi. Il caso è stato sollevato nei mesi scorsi dal consigliere regionale del M5 stelle Lombardia Gianmarco Corbetta, con la richiesta di verifiche a tutti i livelli istituzionali. Per Corbetta, «non sono bastati i 1.200 milioni di finanziamento statale a fondo perduto, non sono bastati i 350 milioni di defiscalizzazione, la cui legittimità è ancora in fase di verifica da parte dell’Unione Europea, ora la Regione ha messo sul piatto altri 450 milioni sottratti alle reali esigenze dei cittadini lombardi come trasporto pubblico, sanità, sostegno alle imprese e al lavoro».

In realtà il presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda Antonio Di Pietro nelle scorse settimane ha riaperto il dialogo con la Bei (Banca europea per gli investimenti), affermando che c’erano ispezioni in corso da parte dell’istituto. Sul fronte del piano Juncker, proprio per le garanzie, pare che Pedemontana sia l’ultimo dei pensieri, nonostante anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte nei mesi scorsi avesse dato riscontri positivi sul tema. L’interrogazione chiede se «la previsione di questo stanziamento possa costituire un aiuto di Stato illegittimo» e se la Commissione europea intenda tenerne conto «nell’ambito dell’indagine in corso sulle autostrade italiane» e sui contributi pubblici e la defiscalizzazione di Pedemontana, annunciata il 23 aprile 2015 in risposta a un’altra interrogazione della europarlamentare 5 Stelle. Secondo Evi «si sta cercando di offrire una garanzia per attirare gli investitori e realizzare un’opera che non ha utilità. Con questa misura gli investitori parteciperanno agli utili, beneficiando tuttavia di un sostegno prestato con i soldi dei cittadini, che verranno persi qualora le perdite superino i guadagni, come è facilmente prevedibile. Privatizzare gli utili, lasciando tuttavia al pubblico le perdite è una soluzione che abbiamo già visto troppe volte e viene praticata proprio dal governatore Maroni, sedicente paladino del buongoverno e dell’efficienza lombarda». Conclusioni sempre al vetriolo da Corbetta: «Davvero non si capisce perché debbano essere i cittadini lombardi, con i loro soldi, a garantire il completamento di un’autostrada inutile e devastante per il territorio. Una tale scelta è totalmente in contrasto con il principio del project financing su cui si basa la realizzazione di Pedemontana».