A oltre un anno di distanza per Varese Expo resta una realtà tutta da sfruttare. Alle ricadute positive della manifestazione milanese, la Camera di Commercio riconduce la nuova crescita delle presenze straniere in zona, alla quale si contrappone un calo del movimento interno. Anche nel secondo trimestre dell’anno prosegue infatti la crescita. Un incremento del 6% sugli arrivi dall’estero e del 2,3% sui soggiorni di stranieri, secondo i calcoli dell’Ufficio Studi e Statistica della camera di Commercio.
“La performance del periodo aprile-giugno 2016 è ancor più significativa perché misurata rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno – – sottolinea Giuseppe Albertini, Presidente della Camera di Commercio – , quando Varese iniziava a beneficiare dei riscontri collegati all’Esposizione Universale, inaugurata a maggio 2015, e assume particolare rilevanza positiva. I flussi turistici, dunque, crescono anche oltre Expo e il brand Varese continua ad attirare stranieri”.
Le giornate di soggiorno di stranieri nel secondo trimestre 2016 hanno superato quota 342mila, a fronte di 221mila presenze italiane arrivando a rappresentare il 61% del totale. Una crescita elevata, se si considera che nel medesimo trimestre del 2009 i soggiorni di stranieri si fermavano al 52%, ovvero quasi 10 punti in meno.
Meno incoraggiante d’altra parte, il flusso turistico provinciali (+1% gli arrivi e -3,5% le presenze), e soprattutto l’andamento in discesa del turismo nazionale. Gli arrivi di connazionali nel territorio provinciale sono diminuiti del 5,8% su base trimestrale (da 142mila a 133mila), con un decremento ancora più marcato in termini di giornate di soggiorno (-11,4%).
Per quanto riguarda i paesi di provenienza dei turisti, delle quasi 8mila presenze straniere in più registrate nel II trimestre 2016, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, oltre 4mila sono riferite a pernottamenti di inglesi. In crescita anche i soggiorni di turisti provenienti dai Paesi Bassi (+9,5%) e dalla Spagna (+22%). Nella top five delle presenze e considerando l’intero primo semestre 2016, il primo posto è però sempre occupato dalla Germania, con 64mila giornate di pernottamento, seguita dagli Stati Uniti, con 50mila, e poi la Cina, la Francia e la Svizzera.
Quanto alle strutture, se la grande maggioranza dei flussi viene gestita da quelle alberghiere (88%), il II trimestre, legato a un turismo di tipo leisure, offre più opportunità a quelle extra-alberghiere: 12% dei soggiorni a fronte del 5,8% della prima parte dell’anno. Così, su base tendenziale, sono in crescita i soggiorni negli agriturismo (+17%, con 3mila presenze) e nei Bed and Breakfast (+14%, con quasi 13mila presenze).