Gli stranieri salvano il turismo Sui laghi 1,3 milioni di arrivi «Raggiunto il record storico»

La Prealpina - 31/03/2017

Sempre più stranieri, sempre meno italiani: bisogna dire grazie soprattutto a tedeschi, inglesi e statunitensi, ma anche a cinesi, francesi e svizzeri, se il turismo nei sette laghi tocca il suo picco storico. I dati della Camera di commercio parlano chiaro: il 2016 è stato un altro anno di crescita e, passando in rassegna l’ultimo decennio, si arriva addirittura a un balzo del +131% negli arrivi tra 2005 e 2016.

Il trend è dunque costante: anche nell’anno dopo Expo, è cresciuta l’attrattività di Varese e della sua provincia sui turisti stranieri. Se nel 2016 il nostro territorio ha aumentato complessivamente del 2,1% gli arrivi e del 1,7% i soggiorni, la componente estera è infatti risultata quella determinante.

Sul dato di 1 milione e 303mila arrivi, record di sempre, gli stranieri hanno pesato per una quota pari a 774mila persone (+5,4% rispetto al 2016); mentre, per quanto riguarda i soggiorni, saliti nel complesso a 2 milioni e 224mila, l’incremento della percentuale estera è stato del 4,4%. Questo significa che, lo scorso anno, i turisti stranieri hanno trascorso in provincia di Varese un milione e 315mila giornate.

«Si tratta di una fotografia incoraggiante alla vigilia della più importante rassegna del settore, la Bit che vedrà una presenza significativa del nostro territorio grazie alla Camera di Commercio e in sinergia con l’ente Provincia (alla Bit 2017 a FieraMilanoCity, 2-4 aprile, Varese è presente al Padiglione 4 nello stand della Regione Lombardia) – sottolinea il presidente dell’ente, Giuseppe Albertini –. Il marchio “Varese” continua ad attirare stranieri anche dopo l’anno dell’Esposizione Universale. Basti pensare che tra il 2005 e il 2016 gli arrivi sono passati da 565mila a oltre 1 milione e 300mila. Questo vuol dire essere cresciuti del 131%! Siamo consci che i soli dati dei flussi non esprimono appieno il fenomeno turistico. Sono però una testimonianza significativa e di cui dobbiamo tener conto nel proseguire in un impegno che vede Camera di Commercio e associazioni di categoria operare sinergicamente su diversi fronti. Penso al progetto Tourist Angels che coinvolge oltre 200 ragazzi dei nostri istituti superiori, proficuamente impegnati in iniziative di alternanza scuola/lavoro. E penso anche allo sforzo di valorizzazione delle nostre eccellenze ambientali e architettoniche che stiamo conducendo grazie al progetto che si richiama al brand Varese #DoYouLake? Altrettanto importante è poi il ruolo della Varese Sport Commission, che vede nello sport un prezioso strumento di valorizzazione turistica del nostro territorio. Non è un caso, insomma, che avremo con noi alla Bit nella giornata inaugurale di domenica Filippa Lagerbäck nel suo ruolo di ambasciatrice proprio della Varese Sport Commission».

Una valutazione che si basa sui dati elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio e disponibili sul portale statistico OsserVa. Ma il bicchiere si può vedere anche mezzo vuoto. Perché resta la precisazione che a impedire un ulteriore incremento dei flussi turistici in provincia di Varese è stato l’andamento in discesa delle cifre relative agli italiani: gli arrivi di connazionali sul nostro territorio sono diminuiti infatti del 2,3% su base annua (da 541mila a 527mila), con un decremento anche in termini di giornate di soggiorno (-2%).

Per quanto riguarda invece i Paesi di provenienza dei turisti, dei quasi 56mila soggiorni di stranieri in più registrati nel 2016, oltre 15mila sono riferiti a pernottamenti di inglesi. In crescita anche i soggiorni di turisti provenienti dalla Spagna (+30%) e, seppur con numeri inferiori, dalla Polonia (+43%) e da Israele (28%).

Nella top five delle presenze e considerando l’intero anno 2016, il primo posto è però sempre occupato dalla Germania, con 166mila giornate di pernottamento, seguita dagli Stati Uniti, con 120mila, e poi la Cina, la Francia e la Svizzera. Una situazione che potrebbe stupire, pensando al fatto che i laghi sono anche una meta teoricamente comoda per chi vive nelle città vicine. Pensiamo alla tradizione dei milanesi o dei lombardi che si concedono un weekend dietro l’angolo. Niente affatto: chi ama Varese arriva da lontano.