Chiudere MalpensaFiere per farne un ospedale. Facile intuire gli umori di coloro che per anni hanno contribuito a fare vivere il polo fieristico della Provincia di Varese. L’ipotesi ventilata dal governatore lombardo Roberto Maroni all’indomani dell’annuncio di un accordo di massima tra i sindaci di Gallarate e Busto Arsizio per costruire un unico grande ospedale, nuovo di zecca, all’orecchio degli operatori di eventi che spesso e volentieri scelgono MalpensaFiere, suona astratta e lontana da quella realtà che hanno in parte contribuito a costruire.
«Confesso che la cosa ci ha molto stupito. Non so cosa intenda fare Camera di Commercio, ma conosciamo la sua volontà di spingere verso eventi di livello internazionale. Risolti da qualche anno i problemi di bilancio, infatti, MalpensaFiere ha consolidato una sua dimensione e specificità che non ha eguali nella zona, presentandosi come una perfetta alternativa in scala minore alla grande fiera di Rho-Pero, troppo proibitiva per eventi di media portata. Se chiudesse, sarebbe una grave perdita per il territorio come per il tessuto delle piccole e medie imprese locali», afferma Michela Ferro Garavaglia, responsabile comunicazione di Chocolat Pubblicità, agenzia di organizzazione eventi che da vent’anni a questa parte ha spesso scelto Malpensa Fiere perché «non esiste niente di simile nell’arco di chilometri anche per quanto riguarda la logistica e i collegamenti».
Dalla fiera dell’edilizia Ediltek al festival latino americano, fino alle consulenze per la fiera dell’elettronica, l’esperienza dice che il polo fieristico bustocco vale tra le 20 e le 30mila visite a week-end: «E molto si può ancora fare, a cominciare da un servizio di bus-navetta per il collegamento con la stazione. In fondo, MalpensaFiere appartiene al novero delle fiere locali, che offrono sostegno alle Pmi e che pure vengono spesso bistrattate dai politici. Chiudere ora sarebbe ingeneroso perché vorrebbe dire azzerare anni di sforzi e interrompere un percorso virtuoso, che ha evidenziato tutto il potenziale di MalpensaFiere, particolarmente sentito per eventi legati al benessere. In quanto alle reazioni della gente, da giorni sto monitorando quel che si dice sui social-network a proposito dell’ospedale unico e della dismissione di MalpensaFiere. È un coro di bocciature senza appello».