Giù le assunzioni 2016 più giovani senza lavoro

La Prealpina - 19/04/2017

Cala il numero delle assunzioni in provincia di varese nel 2016. sono state 103mila, a fronte delle 111mila dell’anno precedente. Non basta. Nonostante questi nuovi contratti, sono ancora 34mila le persone in cerca di una occupazione in provincia. Un numero che corrisponde a un tasso di disoccupazione pari all’8,2%, in diminuzione rispetto al 9% del 2015. Ma c’è un terzo elemento ed è quello più preoccupante: i giovani (con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni) che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro hanno raggiunto il 36,7% in crescita di oltre quattro punti percentuali rispetto al 2015. Il quadro tracciato dall’ufficio studi della Camera di commercio di varese, insomma, è composito.

«Noi non possiamo rassegnarci di fronte a numeri così alti di disoccupazione giovanile – commenta Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgill – in una provincia così altamente industrializzata come la nostra. E’ necessario rafforzare il collegamento tra scuola e impresa. E le aziende, da parte loro, devono innovare, non soltanto nei prodotti e nei processi, ma anche con investimenti in risorse umane. Chi lo ha fatto in questi anni difficili è riuscito a vincere la crisi». Eppure, i ragazzi che frequentano le università varesine, riescono a trovare lavoro in tempi brevi. «E? vero ed è un grande vanto per il nostro territorio avere due atenei con grande occupabilità – sottolinea Colombo – Sarebbe fonte di ulteriore sviluppo e crescita se i ragazzi fossero inseriti in aziende della provincia».

Sta di fatto che i numeri snocciolati dalla Camera di Commercio «confermano quanto rilevato anche dal nostro osservatorio – sottolinea Colombo – E c’è poco da essere ottimisti. Perchè il miglioramento complessivo c’è ma è lieve. Inoltre, se Varese, fino a qualche anno fa, si distingueva per primati positivi a livello lombardo, ora accade il contrario. La nostra provincia ha un dato superiore rispetto alla media lombarda».

L’ufficio studi della Camera di commercio, da parte sua, spiega che il calo delle assunzioni si spiega con la forte riduzione degli incentivi occupazionali del Governo e il venir meno dell’effetto Expo, che nel 2015 aveva generato lavoro. Va anche detto che il saldo tra entrate e uscite ha fatto segnare complessivamente un +1.630. Nell’anno precedente invece, nonostante il maggior numero di ingressi, il saldo si era fermato a +364.

Quali però le tipologie contrattuali che hanno caratterizzato le assunzioni 2016? La riduzione degli incentivi occupazionali legati al lavoro a tempo indeterminato ha portato a una diminuzione di questo tipo di assunzioni, che nello scorso anno sono state il 15% del totale, quando nel 2015 valevano il 22%. Di contro, tornano ad aumentare le forme più flessibili: il contratto a tempo determinato (41% delle assunzioni 2016) e quello somministrato (28%).