Sono arrivati da tutta Italia, isole comprese. E hanno avuto parole d’apprezzamento, oltre che per la macchina organizzativa, anche per le bellezze in cui sono stati immersi per due giorni, tra ville d’epoca e scorci incantevoli. Si è concluso ieri il Consiglio direttivo nazionale di Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati, che per la prima volta si è tenuto a Varese. A tracciare un bilancio è il presidente della sezione varesina, Giacomo Mastrorosa, anche a nome degli altri membri del direttivo, composto da Carlo Battipede, Lucia Rabossi, Pasquale Schiariti, Raffaele Pellicanò, Silvia Pinorini, Leonarda Leonardi, Carlo Alberto Lozza, Cinzia Gerosa, Federico Maraviglia e Giuseppe Galloro. «È andata molto bene, siamo soddisfatti – ha commentato Mastrorosa – . Hanno partecipato oltre duecento colleghi, provenienti da diverse zone d’Italia. Sono stati apprezzati sia gli eventi e i contenuti, con il convegno venerdì a Palazzo Estense e con il Consiglio direttivo nazionale alle Ville Ponti, sia le location scelte».
E proprio a questo proposito, il presidente rimarca che «il ritorno d’immagine per il territorio è stato ottimo: in tanti sono rimasti piacevolmente colpiti dalla sua bellezza. Per molti, insomma, questa è stata anche l’occasione per scoprire la nostra città e anche di questo siamo soddisfatti». Per Varese si è trattato forse del primo evento nazionale forense di questa portata: la sezione locale è stata infatti scelta tra le 127 sezioni presenti in Italia, per ospitare un appuntamento che si tiene in tutto sei volte l’anno.
Tra i momenti clou della due giorni ci sono stati il direttivo di ieri mattina, dove sono stati trattati vari argomenti associativi e di politica forense, e il convegno di venerdì pomeriggio in municipio. Relatori dell’incontro, dal titolo “Il precario equilibrio tra diritto di cronaca e giustizia”, sono stati Piero Colaprico di “La Repubblica”, il professor Marcello Daniele dell’Università di Padova, il professor Oreste Pollicino dell’Università Bocconi e Sergio Martelli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Varese. Proprio quest’ultimo ha sottolineato come «avvocati e giornalisti non hanno il dovere e l’obbligo della verità, ma della lealtà e della correttezza. Eppure siamo ancora lontani da questo traguardo, inoltre, in questo rapporto, i legali devono rendersi conto che i giornalisti non sono un pericolo, ma con essi si deve instaurare un rapporto basato sulla professionalità e la stima reciproca, mentre sulla divulgazione di una notizia si deve partire dal consenso dato dal cliente». Presenti all’incontro anche il sindaco Davide Galimberti, il presidente della Regione Attilio Fontana e il presidente del Tribunale Vito Piglionica.
Il convegno ha rappresentato l’occasione per fare il punto su un tema delicato, così come il direttivo di ieri, durante il quale, tra i tanti argomenti all’ordine del giorno, si è affrontata anche la riforma della disciplina carceraria. Insomma, due giorni per approfondire vari aspetti di una professione tanto affascinante quanto complessa.