E’ tornata in questi giorni sotto i riflettori l’area di via Pacinotti dove fino a un mese fa hanno pregato gli islamici e dove, fino all’anno scorso, andava in scena il Ramadan, cioè il mese di digiuno e di preghiera per tutti i fedeli di Allah. Ma quel terreno di proprietà comunale nel quartiere di Madonna in Campagna era al centro anche di altre attenzioni, non solo di quelle dei musulmani.
La Compagnia Arcieri Monica (Cam) del campione olimpico di Londra Michele Frangilli aveva, infatti, intenzione di realizzare proprio in questo luogo il campo di allenamento avendo la possibilità di sfruttare un’area outdoor di dimensioni adeguate per il tiro con l’arco, alla quale accoppiare una struttura coperta così da sgravare la società dei costi d’affitto per usufruire di un piccolo capannone in zona industriale, allo Sciarè. Tutto bello, tutto molto interessante, canterebbe Fabio Rovazzi. Ma, come si dice in questi casi, rifacendosi invece all’avanspettacolo, «bambole, non c’è una lira», nel senso che i termini per il bando che permetteva di accedere al Credito Sportivo tramite la Regione sono scaduti e la società, da sola, non può sobbarcarsi un intervento che costa, come minimo, 50mila euro. Niente da fare, allora, ma ciò non significa abbandonare la battaglia. Tutt’altro. La Compagnia Arcieri Monica, d’intesa con il Comune, ha così deciso di spostare le sue attenzioni verso il campo d’allenamento solito, quello di via XXII Marzo ad Arnate. Qui c’era la necessità d’intervenire per mettere in sicurezza la palizzata e per ammodernare strutture ormai datate, visto che la realizzazione del campo risale al 2002. Proprio in questi giorni sono iniziati i lavori che riguarderanno anche la tettoia di tiro e comporteranno una spesa che si aggira attorno ai 20mila euro. E’ questa la soluzione migliore (anche perché l’unica) per garantire alla squadra del campione olimpico Michele Frangilli (ancora in attività e in cerca del pass per i Mondiali in Messico) e delle giovanissime promesse Elisa Coerezza e Sara Polinelli un luogo idoneo dove potersi allenare. Ne è convinto Vittorio Frangilli, papà di Michele e patron della società presieduta da Emilio Mecchina. Una realtà molto viva grazie ai suoi novanta tesserati e alla passione che viene messa tutti i giorni nelle gare, negli allenamenti e nell’organizzazione di manifestazioni che sono un punto di riferimento per l’attività arceristica di tutta la Lombardia, e non solo. Il primo maggio, per esempio, è in programma al campo sportivo di via dei Salici il Trofeo del Galletto che vedrà impegnata anche una delegazione della Costa d’Avorio, essendo Vittorio Frangilli capo allenatore della squadra nazionale.
Di pari passo dovrebbe andare avanti anche il rinnovo della convenzione tra la società sportiva e il Comune per l’utilizzo del campo. L’obiettivo, naturalmente, è di poter fruire di una struttura come si deve e con un buon livello di manutenzione perché a Gallarate il tiro con l’arco ha una lunga e gloriosa tradizione. Che luccica d’oro. E che non ha eguali, visto che il club è uno dei pochi in Italia ad aver raggiunto il prestigioso traguardo dei cento titoli nazionali, cifra festeggiata proprio quest’inverno.