La commissione speciale Malpensa c’è: il consiglio comunale, l’altra sera, ne ha deliberato all’unanimità l’istituzione con immediata efficacia. L’esigenza di far sentire la voce di Gallarate ai tavoli delle decisioni sull’aeroporto è sentita da ogni gruppo. Così, cambiando forma (con la precedente amministrazione era un comitato), il Comune tiene alta l’attenzione convinto della sua responsabilità di capofila della zona in cui i due terminal sono la risorsa socio-economica più importante.
Resta da vedere quanto e quale sarà l’interesse di Sea, società di gestione delle aerostazioni milanesi, nei confronti di tale laboratorio politico-istituzionale. L’augurio dell’ex primo cittadino Edoardo Guenzani, pronto a sostenerlo dal banco d’opposizione di CèV, è che il suo successore «possa continuare a svolgere il ruolo di guida del territorio ascoltato da Pietro Modiano (presidente di Sea, ndr), perché Malpensa è l’unica grande risorsa economica che ci resta». Mentre l’esortazione del capogruppo Alessandro Petrone, dagli scranni di maggioranza di FI, si riassume in una consapevolezza: «Viene sempre definito l’aeroporto di Milano, ma è l’aeroporto di Varese, di Gallarate, dunque non possiamo non dire la nostra».
La commissione speciale servirà proprio a questo. Nata per volontà del sindaco Andrea Cassani, che la presiede, e grazie all’impegno del presidente del consiglio comunale Donato Lozito, che l’ha presentata all’aula, come indicato in delibera ha lo scopo di «valorizzare ogni utile elemento di conoscenza in difesa dei posti di lavoro, dell’ambiente e del territorio». Ne fanno parte i consiglieri Guenzani, Petrone, Lozito (Cittadini di Centro), Stefano Deligios (Lega Nord), Giovanni Pignataro (Pd), Giuseppe Martignoni (FdI), Rocco Longobardi (La nostra Gallarate 9.9) e Luca Carabelli (Gruppo Misto). Nessuno di loro – è stato stabilito durante la discussione – percepirà il gettone di presenza, come pure sarà a titolo gratuito la partecipazione degli esperti (ciascuno gruppo ne può indicare uno) che devono essere ancora nominati.
A maggioranza e opposizione, dunque, il compito di rendere l’organismo davvero speciale. Cioè, ascoltato. E le parole di Martignoni, che fa il tassista ai due terminal, ben fotografano la sensazione che si ha oggi: «Gallarate è coinvolta nelle conseguenze dell’aeroporto, per esempio l’inquinamento acustico, sicché è giusto che dica la sua. Però Malpensa sarebbe dovuta diventare l’hub del Sud Europa, invece non è più niente».