Fusione fra Sea e Sacbo? «La Regione c’è»

La Prealpina - 23/02/2016

Nella fusione tra Sea e Sacbo, le due società di gestione degli scali di Malpensa, Linate e Orio al Serio, da tempo anche Regione Lombardia rivendica uno spazio. Lo ha più volte ribadito il governatore lombardo Roberto Maroni e lo ha confermato ieri anche il presidente del consiglio regionale, il varesino Raffaele Cattaneo, a margine di un convegno sulla Pubblica amministrazione tenutosi all’università Bocconi.

«Non c’è nessuna contrarietà delle parti coinvolte a una collaborazione operativa che preveda anche una partecipazione della Regione Lombardia nella possibile holding che dovrebbe nascere per aggregare Sea, Sacbo ed eventualmente anche Brescia», ha dichiarato ieri l’esponente politico dell’Ncd. A sentire Cattaneo, «l’investimento economico in Sea di Regione Lombardia è un tema che sta gestendo direttamente la giunta Maroni, mentre l’indirizzo politico, che anche il Consiglio ha condiviso, è quello di valutare con grande attenzione la possibilità di costruire un sistema aeroportuale lombardo anche dal punto di vista delle società di gestione».

L’unione tra le due società di gestione (o la costituzione di una newco) farebbe nascere una realtà da 800 milioni di euro di fatturato (la cifra si ricava sommando i ricavi delle due singole società registrati nel 2014). Mentre il traffico sfiorerebbe quota 37 milioni di passeggeri l’anno. C’è tuttavia da dire che l’ipotesi di fusione sta vivendo una fase di stallo. Stallo dal quale difficilmente si uscirà in questi ultimi mesi di amministrazione firmata Giuliano Pisapia, sindaco uscente del capoluogo lombardo (il Comune è il principale azionista di Sea), e che risiederebbe nelle divergenze di vedute «tra gli azionisti pubblici delle due società aeroportuali, in particolare sullo spinoso tema dei rapporti di forza, a livello azionario, nella nuova realtà che dovrebbe nascere». A chi chiedeva a Cattaneo se la Regione fosse interessata ad acquistare lo 0,64% di quota capitale detenuto in Sea che la Provincia di Varese ha deciso di alienare, Cattaneo ha tuttavia puntualizzato che «la Regione non ha bisogno di una quota che le garantisca un “diritto di tribuna” perché il rilievo istituzionale di Regione Lombardia è già sufficiente a garantire all’ente di poter dire una parola autorevole senza aver bisogno di essere socio».

«Regione potrebbe entrare per favorire un processo di innovazione a cui si dà un grande rilievo strategico – ha argomentato il politico varesino -, bisognerebbe però trovare modalità che non blocchino risorse di dimensioni troppo consistenti, dal momento che siamo alle prese con tagli che rendono difficilissimo chiudere il bilancio».