Frontalieri, aggravi in modo graduale

La Prealpina - 02/04/2016

Difficile dire quanto aumenterà l’imposizione fiscale per i frontalieri: dipenderà da carico famigliare, reddito e da ogni caso personale. Ma l’aggravio fiscale non può essere scaricato in tempi brevi. C’è un regime di tassazione diverso fra Italia e Svizzera»: è stato chiaro Vieri Ceriani ieri sera davanti a un migliaio di frontalieri arrivati ad ascoltare le regole della nuova imposizione fiscale direttamente dal negoziatore del governo italiano con la Svizzera per il nuovo accordo bilaterale. I frontalieri devono rassegnarsi. L’esponente dello Stato e consigliere del ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan è arrivato all’appuntamento organizzato dai sindacati rappresentati da Pancrazio Raimondo (segretario generale della Uil), Daniele Gazzolli(Cgil Lombardia) e Mirko Dolzadelli oltre ai sindacati elvetici Unia, Ocst e Sgb. Per le varie sigle la situazione è complessa ma per la prima volta sono «fiduciose che il governo italiano ascolti i temi molto tecnici e le peculiarità dei frontalieri accogliendo le nostre istanze». «Fra le proposte – dicono – c’è quella che il terzo pilastro diventi previdenza complementare riconosciuta e che possa essere detratta. I frontalieri non hanno ammortizzatori sociali e sono fondamentali per le comunità locali». Ceriani ha chiesto di «non buttare in caciara» la serata perché le trattative sono complesse. «Il regime fiscale aumenta: di quanto? Difficile dirlo. Dobbiamo renderci conto che l’accordo del 1974 non regge più, perché la controparte svizzera ci ha messo di fronte a un aut aut: o si cambia o si cancella. Lo scorso novembre, il senato svizzero ha respinto la proposta del Canton Ticino di cancellarlo ma lo ha fatto perché la trattativa era in corso. Nel 2011, il Ticino e Berna hanno sospeso il pagamento dei ristorni ai Comuni: un segnale preciso di insofferenza. Anche se proviamo a resistere, prima o poi la cancellazione dell’accordo passerà e questo vorrebbe dire che da un anno all’altro i Comuni non avrebbero ristorno e che i frontalieri diventeranno contribuenti anche in Italia. Lavoriamo per una soluzione diversa e graduale». Tante le domande. Vieri ha spiegato: «L’aggravio fiscale non può essere scaricato in tempi brevi ma scaglionato. Il primo anno non dovrebbe sentirsi. Il carico fiscale medio complessivo deve essere uguale mentre la riduzione della percentuale sarà man mano graduale fino ad azzerarsi: lo Stato riconosce i disagi ai frontalieri che hanno comunque un’imposizione fiscale minore. Ci sarà un adeguamento temporale graduale: in prima ipotesi di parlava di 10 anni ma è soggetto a una decisione del parlamento. Abbiamo ricevuto pressioni dal Canton Ticino ma decidiamo noi cosa è equo o no».