Franco vola sull’euro e arriva a quota 1,19

La Prealpina - 18/04/2018

Negli anni Novanta c’era un atleta ucraino di nome Serhj Bubka che, ogni volta che scendeva in pista, batteva per un centimetro il record del mondo del salto con l’asta. Ora sta avvenendo lo stesso nei mercati finanziari: ogni volta che si apre una seduta, il franco svizzero batte il record nei confronti dell’euro. Attenzione: non si sta parlando del primato di “ogni epoca”, ma è ormai una costante degli ultimi dodici mesi che, con qualche leggera fluttuazione verso il basso, la moneta svizzera stia letteralmente surclassando quella europea.

A gennaio 2018 si era raggiunta la quota di 1,18 e si pensava di essere arrivati al picco, visto che, poche settimane dopo, si era tornati a 1,15. E invece no: ieri, così come avviene da un mese e mezzo a questa parte, si è raggiunta una nuova vetta.

Per la prima volta dal 15 gennaio 2015, si è superata la quota di 1,19. Sostanzialmente si è a un centesimo rispetto al raggiungere la soglia psicologica di 1,20 vale a dire il valore che era stato fissato dalla Banca centrale svizzera quando, fra 2010 e 2015 il conio rossocrociato era colato a picco. Un limite che poi venne sbloccato il 15 gennaio 2015, col franco che scese addirittura a 0,90 salvo poi iniziare la lenta risalita fino a oggi.

Al di là delle oscillazioni finanziarie, qual è la conseguenza sull’economia reale? Innanzitutto va ricordato che il crollo del franco di inizio 2015, provocò nelle aziende ticinesi una serie di tagli agli stipendi dei lavoratori, fra cui migliaia di dipendenti italiani: per evitare il crac, stando a quanto detto dalle imprese, numerose società decurtarono stipendi, tolsero le tredicesime e altri benefit.

E oggi che il franco si è riprezzato, si è tornati alla situazione precedente? La risposta è scontata: no. E così, quando oggi i frontalieri si recano a cambiare il denaro, si trovano in mano con molti meno soldi.

Un esempio: chi guadagnava 4.000 franchi al mese, l’anno scorso portava a casa 3.750 euro. Oggi, invece, ci perde 400 euro, raggranellando 3.350 euro. Certo, rispetto agli stipendi italiani, è sempre un mezzo nababbo. Ma il timore è che il trend possa continuare.