Condannato a restituire circa 60mila euro alla Camera di Commercio di Foggia. Questa la sentenza in appello della Corte dei Conti per Sergio Signoriello. “Un danno economico – si legge – scaturito da una serie di operazioni effettuate da Signoriello, in qualità di dipendente della Camera di Commercio di Foggia, addetto all’attività di riscossione di contanti allo sportello di cassa dell’ente, a mezzo dell’userid e della password in uso allo stesso, per l’importo di 59.403,33 euro, dal 2007 al 2012″. L’uomo avrebbe arrecato danni all’ente “rilasciando ricevute di pagamento per svariate causali (“esame mediatori”, “certificato ordinario”, “visura società di capitali”) stornandole con operazioni successive, senza alcuna giustificazione e dopo la presentazione delle predette ricevute agli uffici competenti, ovvero il loro inserimento nei sistemi di gestione informatica. Pertanto, i pagamenti effettuati dai privati non erano mai stati incassati dall’ente”.
La Corte dei Conti, con sentenza depositata il 9 gennaio scorso, ha quindi respinto l’appello presentato da Signoriello confermando quanto deciso in primo grado ad ottobre 2015.