Costituire e coordinare un tavolo di lavoro sul futuro di AgustaWestland coinvolgendo istituzioni locali, associazioni di categoria, rappresentanti dei lavoratori ed azienda: relazionare periodicamente il consiglio comunale e coinvolgere in questa partita intricata esponenti politici nazionali, regionali ed i vari referenti territoriali.
È in sintesi questa la posizione ufficiale approvata all’unanimità lunedì sera dal consiglio comunale sulla vertenza Agusta, alla luce della nuova strategia e del cambiamento di governance di AgustaWestland con la trasformazione in Finmeccanica Helicopter Division voluta dall’ad Mauro Moretti. Proprio il numero uno di Finmeccanica lunedì – pur invitato – non si è presentato al consiglio provocando disappunto tra i numerosi presenti, tra cui diversi parlamentari, con netta sottolineatura critica del consigliere comunale pentastellato di minoranza Stefano Provasio: «Finmeccanica è stata assente, è un segno tangibile che l’imbarazzo non ha età».
E non è nemmeno un caso che, nel documento finale, l’assise cittadina abbia rimarcato l’importanza «di non cancellare il brand Agusta Westland» e, dunque, «l’unicità di questo marchio». Inevitabile che una tematica di questa portata riesca ad unire l’arco politico. E a pesare sono soprattutto le volontà verticistiche e di accentramento decisionale in direzione di Roma a scapito delle competenze e delle conoscenze territoriali. Ha sottolineato il senatore Stefano Candiani (Lega Nord): «Non capisco come mai Finmeccanica voglia privare un territorio importante come il nostro della testa decisionale e perda punti di controllo e di comando: qui c’è una intera filiera e qui c’è soprattutto il cuore della produzione».
Dunque Finmeccanica deve dare risposte, non solo all’attesa presentazione del piano industriale e durante la possibile audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera nei prossimi giorni, ma anche al territorio che incalzerà, non starà fermo con le mani in mano. Ha spiegato Candiani: «Non permetteremo l’impoverimento del territorio per operazioni finanziarie». Mentre l’onorevole Davide Crippa (M5S) si è soffermato sulla «necessità di mantenere i livelli occupazionali» attraverso una linea chiara «che ancora non si vede nel piano industriale di Moretti».
Si è detto preoccupato del rischio di perdere il «brand Agusta Westland» con l’ammissione che «il centro decisionale a Roma fa purtroppo pensare che venga meno il rapporto di qualità gestionale».
Dal canto suo l’onorevole Angelo Senaldi(PD) ha analizzato e messo in evidenza come «Agusta non possa essere considerato un corpo a sè ma parte di una strategia di sviluppo», potendo e dovendo competere in tutti i principali mercati internazionali sotto il profilo industriale sulla qualità. E questo dovrà essere possibile ampliando partnership e sinergia, coinvolgendo il distretto aerospaziale lombardo in una serata pacata, costruttiva, utile a rimarcare come il territorio marci compatto ed unitario in difesa di uno dei suoi simboli storici, che non può né deve essere accantonato e che costituisce un riferimento per l’occupazione e un centro d’eccellenza.