Nemo propheta in patria, dicevano i Latini. Una espressione che ben calza alle imprese varesine. Non che non siano apprezzate sui mercati di casa nostra, ma sicuramente sono capaci di emergere con forza oltrepassando i confini dello Stivale.
A confermarlo sono i numeri contenuti nell’indagine sull’internazionalizzazione di Confindustria Lombardia: ben il 79% delle aziende varesine ha rapporti con l’estero. La modalità più diffusa, naturalmente, è quella delle esportazioni, ma il 4 per cento ha saputo avviare anche siti produttivi in loco.
È il caso della Monteferro di Monvalle, che da 50 anni realizza guide per ascensori che portano il made in Varese in ogni parte del mondo. Qualche esempio? L’Arco de La Defense di Parigi, il Burj Khalifa a Dubai, ma anche alcuni dei grattacieli milanesi di City Life.
«I nostri clienti sono le multinazionali degli ascensori – spiega Samuele Pavan, responsabile risorse umane dell’azienda – e negli anni abbiamo portato avanti un metodo preciso: avviare siti produttivi nei Paesi che intendiamo servire con i nostri prodotti. Il percorso è stato quello di una internazionalizzazione classica di una azienda familiare (fondata nel 1973) che è riuscita a farsi apprezzare sui mercati del mondo». Joint venture, dunque, sono state firmate in Europa, India, Asia e America. La prima fu in Repubblica Ceca e permise di superare la concorrenza tedesca. Tra le più recenti ci fu quella storica in Cina, una delle prime approvate dal governo di Pechino.
«Questo nostro modo di fare business – continua Pavan – nasce anche da ragioni molto concrete. Innanzi tutto i costi dei trasporti, che sarebbero molto elevati per i nostri materiali. In secondo luogo, la presenza in loco e la velocità di servizio sono sicuramente delle carte vincenti. Noi poi, facciamo contratti globali, che vengono poi declinati nello specifico in base al Paese di riferimento».
I risultati ci sono, confermati dal mezzo secolo dell’azienda e anche dal fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 72 milioni di euro (in crescita rispetto al 2021), il 56% del quale realizzato proprio all’estero. I dipendenti, a Monvalle, oggi sono 120, una trentina dei quali in somministrazione.
Ora l’attenzione è tutta sulle nuove tecnologie e le nuove competenze da inserire in azienda. «Uno dei nostri punti di forza – spiega Pavan – sono le nostre macchine di produzione, create da noi, che ci consentono di realizzare un prodotto di nicchia. Ora abbiamo intrapreso un percorso di automazione vera, con la tecnologia al centro, che richiama nuove competenze e porta a una ulteriore evoluzione dell’azienda».
Ecco perché Monteferro è tra le aziende promotrici del nuovo Its tecnico che partirà tra pochi giorni. «Abbiamo dieci ragazzi iscritti e rappresentano una scommessa importante».