Ex interinale, il lavoro riparte Cercasi tecnico delle caldaie

La Prealpina - 26/01/2017

«Il nostro settore va a gonfie vele. La crisi del 2009, che aveva dimezzato i nostri fatturati, sembra ormai alle spalle. Anche perché, in questo momento, l’imprenditore è tornato a fare il suo mestiere. Rischia, investe e, in un contesto di nuovo dinamico, che richiede necessariamente flessibilità e rapidità di azione, si rivolge a noi per i contratti di somministrazione del lavoro (ex interinale, per intenderci, ndr)». Parla di «un 2017 con partenza a razzo» Rosario Rasizza, storico amministratore delegato di Openjobmetis, nonché presidente di Assosomm, l’associazione di categoria le cui agenzie private del lavoro associate hanno fatturato su base annua complessivamente 1,5 miliardi di euro sugli oltre 7 miliardi a livello nazionale.

«Le prime indicazioni appaiono più che confortanti e descrivono in netta crescita le agenzie del lavoro, un settore che investe in Italia nella formazione quasi 140 milioni ogni anno. Addirittura siamo di fronte a una crescita a doppia cifra. Rispetto all’anno scorso, dico per fortuna, si è esaurito l’effetto “Jobs Act”, con tutti i suoi incentivi mal utilizzati, che hanno finito per “drogare” il mercato e va inoltre registrato anche un calo drastico dell’abuso dello strumento dei voucher, sta di fatto che la somministrazione è tornata a ricoprire un ruolo centrale», assicura Rasizza.

«Il luglio scorso la somministrazione ha coinvolto 640 mila lavoratori (a dicembre 2016, invece erano 406 mila gli addetti in somministrazione per 38 mila ore di lavoro, ndr), ma le possibilità di crescita italiane, rispetto agli altri Paesi europei, sono ancora notevoli. Da noi fatto 100 i lavoratori, quelli in somministrazione non vanno oltre l’1,8%; altrove, invece, negli altri grandi Paesi industrializzati, dove evidentemente le aziende chiedono ed esigono più flessibilità, la percentuale sale al 2,7», prosegue l’ad di Openjobmetis. Per poi sottolineare come «ogni 66 giorni circa il 10% di coloro che hanno trovato un posto tramite le agenzie private di lavoro è confermato dalle aziende che si erano rivolte a noi per la selezione» e il «buon rapporto con la forze sindacali, visto e considerato che noi operiamo nel pieno rispetto del Contratto collettivo nazionale». Che cosa chiedono le imprese? «Non da oggi le figure più ricercate sono quelle che garantiscono il massimo della specializzazione», analizza Rasizza. «Certo, va per la maggiore il settore tecnico e informatico e, in un contesto più legato alla provincia di Varese, segnalo che sono sempre più richiesti i manutentori, i fresatori, i tornitori, chi ripara le caldaie. Professioni, magari “non nobili”, che sono ritornate di moda e, al contrario di quel che si pensa, garantiscono stipendi importanti». Ultima battuta, infine, sul primo anno di Openjobmetis a Piazza Affari: «Siamo molto contenti. A pagina 4 del “business plan” del 2001 c’era scritto che volevamo andare in Borsa e ci siamo riusciti. Certo, i mercati sono irrazionali e il titolo ha pagato in qualche misura anche lo scotto di essere totalmente esposti sul mercato italiano, ma stiamo lavorando sodo e abbiamo seminato molto. Non dico nulla, perché la Borsa ha le sue clausole di segretezza, ma tra non molto andremo a raccogliere i frutti».