«I risultati ottenuti negli ultimi tre esercizi – dal 2014 al 2016 – confermano l’efficacia delle scelte poste alla base del Piano Industriale. Su queste solide basi, in continuità e coerenza con quanto già avviato nella prima fase di “turnaround”, il Piano Industriale dei prossimi cinque anni – 2017-2021 – si focalizzerà sullo sviluppo e sulle opportunità di crescita della “One Company”». È il commento di Mauro Moretti, Amministratore Delegato e d.g. di Leonardo, ai dati preliminari e al nuovo piano industriale del gruppo che ingloba le aziende storiche della provincia con le ali (le ex Alenia Aermacchi di Venegono e l’ex AgustaWestland di Vergiate e Cascina Costa di Samarate). «Gli obiettivi e le azioni per la crescita profittevole sono ispirati a principi di sostenibilità anche economico finanziaria del business nel lungo termine, intesi come capacità di costruire un percorso solido e credibile per la creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder, dai clienti agli azionisti, dai dipendenti all’intero sistema Paese».
Il risultato netto ordinario di Leonardo nel 2016 è di oltre 500 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 253 milioni di euro del 2015. Lo comunica la società in una nota, aggiungendo che il flusso di cassa operativo netto 2016 è di circa 700 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 307 milioni di euro del 2015.
«Il dato del 2016 riflette anche l’impatto netto del primo anticipo incassato sul contratto Efa Kuwait, superiore a quanto originariamente stimato per il 2016. I ricavi sono pari a circa 12 miliardi di euro, in riduzione di circa l’8% rispetto al 2015, «per effetto dell’impatto negativo del cambio Euro/Sterlina, delle revisioni del perimetro di business nell’Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza (in Usa) e del difficile contesto di alcuni mercati di riferimento negli elicotteri», spiega la società, mentre l’Ebita è positivo per circa 1,25 miliardi di euro, in crescita di circa il 4% rispetto al 2015. Leonardo ha superato gli obiettivi del Piano Industriale presentato ad inizio 2015, con una riduzione dell’indebitamento netto a 2,8 miliardi di euro, ottenuta con un anno di anticipo e in calo di circa il 15% rispetto ai 3,278 miliardi al 31 dicembre 2015.