Distretti lombardi, export in calo

La Prealpina - 08/07/2016

Lieve flessione per le esportazioni dei distretti tradizionali della Lombardia nel primo trimestre 2016, che segnano -1,8%. Sul dato hanno inciso una contrazione dell’1% delle vendite nei mercati maturi (componente primaria dell’export) e un calo del 3,2% delle vendite nei mercati emergenti. A segnalarlo è il monitor dei distretti lombardi di Intesa Sanpaolo.

Nello specifico, si segnala una flessione del 4,6% delle esportazioni in Francia, del 5,2% nel Regno Unito e dell’8,7% in Svizzera. Sostanzialmente stabile sul livello del primo trimestre 2015 l’export diretto verso il mercato tedesco (-0,4%) e quello statunitense (0,1%). In aumento, nel trimestre gennaio-marzo 2016, le vendite in Spagna (+8,9%), nei Paesi Bassi (+9,8%) e in Belgio (+6,3%). Dal punto di vista dei mercati emergenti, si segnala il forte calo delle vendite in Algeria (-39,6%) e nella Federazione Russa (-34,1%). In flessione anche le esportazioni in Turchia (-6%), Repubblica Ceca (-9,7%), Romania (-4,2%). Per contro, sono cresciute le vendite in Polonia (+9,8%) e in Cina (+16,1%). Solo dieci distretti, fra i ventitré analizzati di matrice tradizionale, si sono distinti per una crescita delle esportazioni in apertura d’anno. In testa legno di Casalasco-Viadanese, meccanica strumentale di Varese, seta-tessile di Como. Fra i distretti che, invece, hanno incassato i risultati peggiori di export, si annoverano i metalli di Brescia, il riso di Pavia e i vini di Franciacorta.