Era il 1966 quando nasceva Cna Varese. Ci si trovava nel pieno del boom economico, ma iniziavano a sorgere i primi moti del Sessantotto. A quei tempi l’attuale presidente di Cna Franco Orsi era in piazza come studente: «E venivo preso a calci dagli operai perché lo sciopero e la protesta la volevano portare avanti loro e non noi ragazzini».
Oggi, cinquant’anni dopo, Orsi è qui a guidare la sezione prealpina della Confederazione nazionale dell’artigianato, che in questo mese compie mezzo secolo di vita. Gli eventi dell’anniversario sono stati presentati ieri e saranno sostanzialmente due. Il primo lunedì 13 giugno nella sede di Varese in via Bonini 1, dove la sala conferenze sarà intitolata a Giorgio Protasoni, recentemente scomparso, segretario Cna dal 1980 al 1989 e primo presidente di Fidimpresa, dalla sua costituzione nel 1990 al 2000. L’incontro che festeggerà i cinquant’anni di Cna, a cui sono invitati pure i fondatori di allora, come Franco Ardito, è previsto invece per domenica 19 a ville Ponti. Dalle ore 10, ci saranno interventi dei vertici locali dell’associazione, del presidente di Cna Lombardia, il varesino Daniele Parolo, poi si premieranno le aziende e i dipendenti, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente nazionale Daniele Vaccarino. «In questi anni abbiamo vissuto tanti cambiamenti – ha affermato Orsi – passando da una realtà associativa fondata dai partiti politici di sinistra alla svolta verso l’autonomia dopo un lungo braccio di ferro. Poi si è creato Fidimpresa, fondamentale soprattutto in questo momento di crisi a cui si è arrivati dopo i periodi in cui sono arrivati i mutamenti legati al web, alla globalizzazione e a nuovi settori come la domotica e l’informatica. Oggi le novità riguardano la multietnicità, la necessità di formazione e gli sforzi per superare la crisi».
Risultato: oggi Cna ha 9 sedi nella provincia di Varese e nell’Alto Milanese, 50 dipendenti, 2500 soci, oltre 1000 servizi erogati all’anno nei servizi tradizionali, 700 pratiche di finanziamento garantite all’anno e oltre 10.000 tra modelli 730 e dichiarazioni compilate.
«Festeggeremo senza retorica, senza enfasi, senza interventi esterni, né ricerche, sondaggi o esperti – spiega il direttore Roberta Tajè – vogliamo ritrovarci in famiglia. Con le nostre aziende, i nostri dipendenti e tutti coloro che vorranno festeggiare insieme a noi un compleanno importante: dove racconteremo com’eravamo, come siamo e come immaginiamo che saremo. Un futuro dove i valori saranno gli stessi di oggi: lavorare in proprio ma senza essere soli».