Diciotto Comuni d’Italia contro il ministro Pier Carlo Padoan «e altri se ne aggiungeranno», indica Mauro Cerutti, sindaco di Ferno e presidente dell’Associazione nazionale comuni aeroportuali d’Italia (Ancai). Ieri l’incontro a Roma per dire che la causa contro il ministero delle Finanze ci sarà. «Siamo convinti e coesi» dichiara Cerutti. A sorreggere l’azione dei primi cittadini di territori che confinano con gli aeroporti è l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, l’obolo che ogni passeggero versa al momento dell’acquisto di un biglietto aereo, di cui ai Comuni restano soltanto le briciole. E nemmeno tutte. «Dal 2005 mancano circa 90 milioni di euro che spettano per legge ai Comuni, ma che nelle casse comunali non arrivano – ricorda Cerutti – Dunque faremo causa al ministero per il danno erariale che lo Stato ci provoca». Esiste una legge dello Stato che lo stesso Stato non rispetta. E ora la misura è colma dopo anni di denunce, lettere, note e proteste dei diversi municipi d’Italia che continuano a non ricevere quanto sarebbe loro dovuto. Fermo restando che di quella tassa, pari a 6,50 euro a passeggero fino a dicembre 2015, e da quest’anno di 9 euro, agli enti locali andrebbero solo 0,40 centesimi. «Eppure neanche questo poco ci arriva, nonostante questi Comuni diano pure servizi agli aeroporti», ricorda Cerutti. Alla piccola Ferno, ad esempio, dovrebbero essere devoluti 6 milioni di euro, cifra pari al bilancio di un anno dello stesso Comune. A fine aprile, la firma dei diversi sindaci sulla causa che sarà inoltrata al ministero di Pier Carlo Padoan, dopo che le diverse Giunte, tra le quali quelle del Cuv, avranno deliberato in merito