Da Mosca a Malpensa, arriva anche UTair

La Prealpina - 18/09/2017

C’è sempre più Mosca nel presente di Malpensa. L’unica che ha scelto un anno fa di cancellare la storica tratta, guarda il caso, è la solita Alitalia. Ma il libero mercato, se ci sono opportunità, dove trova un vuoto lo riempie. E dal prossimo inverno saranno persino tre le compagnie che opereranno dallo scalo varesino verso la città russa.

L’ultima novità in brughiera si chiama UTair, pronta dal 7 dicembre a collegare Malpensa con lo scalo di Vnukovo, aperto come aeroporto governativo ai tempi dell’Unione sovietica e oggi scalo internazionale in uno dei centri economici, commerciali e militari più importanti dell’Oblast di Mosca. Si tratta di un volo giornaliero, operato con un Boeing 737, con decollo da Mosca alle 10.25, arrivo a Milano a mezzogiorno, ripartenza un’ora più tardi (alle 13.05) e atterraggio a Mosca alle 18.35. UTair non sembra temere la concorrenza. Perché a Malpensa, radicata da anni, c’è Aeroflot, per giunta pronta dalla prossima stagione invernale ad aumentare il numero di voli giornalieri verso il suo hub di riferimento, il Sheremetyevo. Oggi sono quattro, con il cambio di orario diventeranno cinque.

Infine c’è Meridiana, che soltanto lo scorso marzo ha inaugurato il diretto verso un terzo aeroporto di Mosca, il Domodedovo, utilizzando un Boeing 737-800. Fino alla fine di aprile il Milano-Mosca di Meridiana è stato operativo il lunedì, mercoledì e venerdì, mentre dal 7 maggio è diventato un quadrisettimanale con l’aggiunta della domenica. I vertici della seconda compagnia aerea italiana hanno programmato una disponibilità di circa 45mila posti entro ottobre, quando terminerà la stagione estiva e si valuterà se estendere il collegamento per tutto l’anno.

La crisi del rublo, che negli ultimi tre anni aveva visto precipitare le presenze di russi in aeroporto (un fenomeno notato in particolare nelle boutique del lusso del Terminal 1), sembra dunque alle spalle. Il 2017 sta segnando infatti una evidente inversione di tendenza, con un aumento di collegamenti verso la Piazza Rossa proporzionale alla ripresa della moneta sul mercato internazionale.

Il turismo russo dunque è in crescita, nonostante siano ancora lontani i valori antecedenti al 2014. Secondo un recente studio realizzato da Unicredit in collaborazione con Touring Club Italiano, tra i Paesi generatori di spesa per il turismo outgoing la Cina è saldamente al primo posto, seguita dagli Stati Uniti (112,9) e dalla Germania (77,5). La Russia resta ancora lontana dal podio, con un sesto piazzamento e un calo del 31 per cento rispetto a tre anni fa. Ma la ripresa c’è.