Che quello tra imprese e banche sia un rapporto tutto da ricostruire è cosa nota. Le prime lamentano rubinetti del credito chiusi , le seconde sottolineano che i finanziamenti non possono essere erogati a pioggia ma soltanto previe approfondite valutazioni. E’ stato così per tutti gli anni della crisi e anche oggi, che si intravedono dei segnali di ripresa, a fronte di qualche miglioramento nelle relazioni tra funzionari e imprenditori, la strada è ancora in salita. E lo si capisce guardando ai numeri, presentati ufficialmente ieri dal presidente dell’Unione Industriali della provincia di Varese, Riccardo Comerio: «Gli impieghi complessivi del Varesotto ammontano a 20,7 miliardi , di cui poco più di 9 destinati alle imprese. Ma guardando ai tassi massimi applicati, nonostante gli interessi ai minimi storici, registriamo punte massime di applicazione di una certa importanza: del 18,5% sugli scoperti di conto corrente e dell’8,61% sullo smobilizzo fatture». Occasione non poteva essere più appropriata per rendere noti dei numeri che hanno lasciato a bocca aperta tutta la platea seduta di fronte al numero uno degli industriali varesini: l’incontro, promosso da Univa in collaborazione con Finlombarda, sul tema degli interventi della finanziaria regionale per la crescita e lo sviluppo del territorio e il progetto minibond. «anch’io ho chiesto verifiche su quel 18,5% – ha commentato lo stesso Comerio – ma mi è stato confermato. E’ chiaro che siamo vicini allo strozzinaggio, ma il dato segnalato è reale. Ora, è scontato che il nostro sistema imprenditoriale non potrà mai prescindere dal rapporto con gli istituti di credito, ma dobbiamo metterci in discussione anche da un punto di vista finanziario e approfondire la conoscenza di strumenti alternativi di finanziamento per le nostre aziende».
E i mezzi non mancano. Sono, ad esempio, quelli messi in campo da Finlombarda, in primis il progetto minibond, che metterà a disposizione 300 milioni di euro a sostegno delle imprese lombarde che intendono finanziarsi attraverso uno strumento alternativo al credito bancario, con l’emissione di obbligazioni, di importo compreso tra 1 e 20 milioni di euro. Finlombarda sottoscriverà fino ad un massimo del 40% delle obbligazioni e le imprese che emetteranno potranno fruire di un voucher pari a 30mila euro a copertura delle spese sostenute.
«Noi siamo pronti a sostenere le imprese – ha sottolineato Ignazio Parrinello, presidente di Finlombarda spa – e le 3290 pratiche avviate nel 2015 stanno lì a dimostrare tutto il nostro impegno a loro sostegno. Ma intendiamo portare avanti finanziamenti intelligenti, non finanziamenti di sopravvivenza. Se il progetto non è valido e l’imprenditore pensa che il rischio debba essere solo di Finlombarda o altrui, allora l’intervento è inopportuno. Noi vogliamo fornire strumenti adeguati per la crescita delle imprese per far ripartire gli investimenti. E crediamo che le banche debbano diventare un partner strategico per le aziende, non soltanto finanziario».
Del resto, le iniziative in essere da parte di Finlombarda sono numerose: dal programma “InnovaLombardia” (finanziamenti per oltre300 milionia supporto della Ricerca e dell’Innovazione), al finanziamentodi capitale circolantetramite i prodotti “Credito in Cassa B2B” (avviata nel 2015 e con all’attivo la concessione di 150 nuove linee di credito garantite per un importo complessivo di 41 mn di euro) e “Credito Adesso” (finanziamento agevolato che dal 2012 ad oggi ha erogato oltre 330 mn di euro a PMI lombarde).
« Il momento è cruciale – ha spiegato il Direttore dell’Unione Industriali, Vittorio Gandini – Siamo di fronte ad una svolta nella storia industriale del nostro Paese. Ciò che occorre sono cambiamenti di paradigma che implichino a loro volta una nuova cultura d’impresa. In questo processo le aziende hanno bisogno di strumenti finanziari in grado di sostenere progetti innovativi non solo per quanto riguarda i prodotti e i processi, ma anche il modo stesso di fare impresa. Servono strumenti che aiutino le imprese a ripensarsi». Risposta immediata da parte di Massimo Brunelli, direttore generale di Finlombarda: «Per tale motivo, oltre agli strumenti operativi presentati oggi, insieme a Regione e con la collaborazione del sistema bancario, stiamo studiando nuovi strumenti, che troveranno avvio nel corso dell’anno, per sostenere la nascita di nuove imprese, per il potenziamento degli strumenti di garanzia e per lo sviluppo aziendale».