«Così rilanceremo l’Isolino Virginia»

La Prealpina - 10/04/2018

«L’ultima riunione della Commissione cultura è stata certamente un’occasione per riconfermare l’apprezzamento e la collaborazione dell’Amministrazione comunale nei confronti del Centro studi preistorici e archeologici. Ma si è trattato molto di più di una discussione sulla nuova sede del Centro, alternativa all’attuale collocazione negli spazi di Villa Mirabello. È stata infatti, anche e soprattutto, un’opportunità per rilevare che della valorizzazione del patrimonio archeologico varesino e dell’attività di ricerca scientifica collegata non si parlava da decenni».

Così Francesco Spatola, ex dirigente di Palazzo Estense e ora consigliere comunale eletto con il Partito democratico. Che il tema sia stato liberato da un alto strato di polvere, secondo Spatola «trova conferma nei dati puntuali riferiti dall’assessore Cecchi, da cui è emerso in particolare che gli accessi nella sede Centro, per la consultazione di documenti, non superavano il numero di dieci l’anno. Dati che mettono quindi in evidenza la necessità di innovare e di non lasciare tutto come nel passato, tenuto conto che gli studi preistorici e la realtà dell’Isolino Virginia sono una parte importante della nostra cultura. La prossima selezione e assunzione del nuovo funzionario archeologo per Villa Mirabello e le interlocuzioni costanti con la Sovrintendenza per far ripartire al meglio gli scavi e valorizzare il museo dell’Isolino confermano la volontà del Comune di rilanciare l’ambito museale cittadino».

Sempre secondo Spatola «che problemi di rilancio sussistessero da molto tempo è emerso anche nel corso della presentazione, proprio ai Musei civici di Villa Mirabello, del nuovo volume della storia di Varese in età preistorica e protostorica, promosso dall’Università dell’Insubria. Problemi accantonati sino a ieri e portati in evidenza solo quando la giunta Galimberti ha ripreso il quadro generale delle risorse culturali varesine e ha iniziato ad affrontarne i nodi critici, patrimonio archeologico compreso, a partire dal piano programmatico “Varese & Natura” e dalle sue varie declinazioni», conclude il consigliere comunale del Pd, «come appunto la promozione sia culturale sia turistica dell’Isolino Virginia».