La scorsa settimana non è stata certamente semplice per Leonardo -Finmeccanica, con i Carabinieri giunti negli stabilimenti di AgustaWestland a Cascina Costa per mettere i sigilli al terzo convertiplano in procinto di partire per gli Stati Uniti per continuare le prove di volo in vista della certificazione in programma per il 2018. Una battuta d’arresto che ha generato una lunga serie di punti di interrogativi, tra le istituzioni locali sicuramente, ma ancor di più tra i dipendenti. Ecco perchè i rappresentanti sindacali varesini speravano di ottenere delle risposte ieri a Roma. L’occasione era quella giusta: l’incontro (già fissato da tempo) proprio con i vertici della holding. Invece,Paolo Carini (Fimc Cisl dei Laghi), Giovanni Cartosio (Fiom Cgil) eFrancesco Nicolia (Uilm – Uil Varese), le domande le hanno poste, ma per le risposte dovranno aspettare le riunioni delle singole divisioni aziendali.
Non che ieri non sia sia discusso a lungo, visto che la riunione, iniziata in tarda mattinata, si è protratta fino a pomeriggio inoltrato. E va detto cheDaniele Romiti, direttore della Divisione Elicotteri, non si è fatto sorprendere sulla vicenda giudiziaria legata al convertiplano. Dalle sue parole la volontà aziendale: «Andare avanti» e riuscire a portare a compimento il programma per il velivolo che potrebbe cambiare la storia dell’industria elicotteristica. Romiti, davanti ai rappresentanti dei lavoratori, ha espresso l’auspicio che le indagini della magistratura possano avere tempi rapidi, in modo tale da togliere i sigilli alla macchina e all’hangar nel più breve tempo possibile. In questo modo il programma potrà proseguire, cercando di recuperare il ritardo accumulato. Per ora, però, lo stop continua. La Procura di Vercelli vuole esaminare nel dettaglio tutti gli elementi e i documenti raccolti dagli uomini dell’Arma e dai tecnici incaricati, nell’ambito dell’inchiesta che intende fare luce sull’esplosione in volo avvenuta lo scorso mese di ottobre, in cui persero la vita i due piloti collaudatori, Pietro Venanzi e Herb Moran.
Il convertiplano, del resto, dovrebbe essere la via alternativa per il futuro sviluppo aziendale, soprattutto oggi che il mercato elicotteristico sta vivendo la sua crisi. Il dato è stato confermato ieri anche dallo stesso Romiti. il quadro generale è di forte contrazione negli ordini degli elicotteri, principalmente a causa del calo del prezzo del petrolio. A fronte di ciò, le operazioni di ristrutturazione e messa in ordini dei conti di Leonardo-Finmeccanica, però, stando dando i loro frutti, garantendo così anche la sostenibilità economica nonostante il calo delle commesse. Se la cava meglio, invece, la divisione velivoli, con importanti investimenti nell’M-345 per l’aeronautica militare italiana. restano, poi, ancora gli interrogativi sulla produzione dei venti M-346 all’anno per i prossimi cinque anni, annunciati alle Rsu aziendali nei giorni scorsi. Si attende la riunione di divisione.