Pedemontana torna sotto i riflettori della magistratura: questa volta è stato aperto un fascicolo contro ignoti per falso in bilancio al Tribunale di Milano. La società Autostrada Pedemontana Lombarda guidata da Antonio Di Pietro replica con un “No comment” alla notizia che è stata diffusa da indiscrezioni del Sole 24 Ore all’indomani del Consiglio di amministrazione della Milano Serravalle, holding del gruppo che detiene l’80 per cento di Pedemontana. Pare che se ne sia discusso anche ieri durante la seduta del Consiglio di amministrazione della società.
Secondo la ricostruzione del quotidiano economico, la nuova inchiesta sarebbe stata avviata due mesi fa: l’8 settembre Apl ha ricevuto la notifica di una richiesta di esibizione di atti e documenti emesso dalla Procura di Milano. Salgono così a tre le inchieste giudiziarie su Apl: quella doppia del 2012 è quella della procura di Milano sulla gara vinta da Strabag; la seconda – recente – è quella della procura di Roma sulla nomina dell’ex ad Massimo Sarmi.
Intanto le reazioni si fanno sentire. GianMarco Corbetta del Movimento 5 Stelle regionale commenta: «Ad aggravare le pessime condizioni di Pedemontana ci sono anche guai giudiziari: sarebbe in corso un’indagine della Procura di Milano (contro ignoti) per falso in bilancio oltre a una procedura Anac per l’aumento dei costi e lo slittamento dei lavori. Insomma, tutto si può dire tranne che Pedemontana si farà di certo, come sostiene il simpatico imbonitore che governa la nostra regione». E Dario Balotta di Legambiente Lombardia sottolinea: «Da tempo diciamo che Pedemontana è praticamente fallita, e l’anno scorso è stato approvato il bilancio contro il parere del collegio sindacale sulla questione delle riserve (del costruttore Strabag), altrimenti i libri sarebbero finiti in tribunale invece che nelle mani di Di Pietro. E’ evidente che la situazione della società oggi è peggio che drammatica». Intanto oggi alle 15 il governatore della Lombardia Roberto Maroni partecipa alla riunione del Cipe – Comitato interministeriale per la Programmazione economica, che vede all’ordine del giorno dei lavori il “Patto per la Lombardia” (sugli 11 miliardi previsti, quasi 3 dovrebbero essere destinati a Pedemontana). «Il passaggio al Cipe è molto importante, perché impegna il Governo, tutti i Ministeri, e il Mef in particolare, ad assegnare alla Regione Lombardia le cifre previste nel patto. È la certificazione finale dell’assegnazione delle risorse alla Regione Lombardia e ci dà la certezza che questi soldi arriveranno», sottolinea Maroni.