Congiuntura – La Lombardia riesce a resistere

La Prealpina - 08/09/2023

La manifattura lombarda tiene a dispetto della gelata dell’industria tedesca, da sempre principale destinazione dell’export italiano e, soprattutto, lombardo. In base ai dati congiunturali elaborati da Unioncamere Lombardia nel secondo trimestre 2023 per industria e artigianato risulta che non c’è stata nessuna impennata in positivo, ma solo minime variazioni che consentono però di non retrocedere.

A causa della recessione tedesca che assorbe il 14% delle esportazioni lombarde e con l’aumento dei tassi di interesse, investimenti e consumi hanno subito una frenata: dalla produzione al fatturato agli ordini interni ed esteri, solo il dato tendenziale del fatturato è in positivo (+1,9%) con gli ordini esteri a +2%. Una situazione che attesta comunque la regione Lombardia stabile e con risultati migliori rispetto alla media nazionale. Il comparto artigiano registra una performance simile con una variazione nulla sul trimestre precedente ma con un miglior risultato rispetto a un anno fa (+1,1%).

Tra i settori più performanti spiccano abbigliamento (+5,8% produzione su base annua) e pelli-calzature (+8,6%) a cui si aggiunge l’exploit dei mezzi di trasporto (+13,4%). Positivo anche il settore alimentare (+2,8%) e meccanico (+1,7%): sono le imprese di maggiore dimensione e a più alto contenuto tecnologico a sostenere il manifatturiero.

«Le influenze esterne negative stanno compromettendo una situazione che potrebbe essere migliore», commenta Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico. Tra tutte certamente c’è quella «dell’accesso al credito che sta provocando l’erosione dei depositi e la rinuncia, pur temporanea, agli investimenti, limitando le imprese lombarde nella competizione internazionale, oltre a mettere notevolmente a rischio la crescita». Dello stesso avviso il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella. «Non si può più rimandare un intervento europeo attraverso il ripristino di un fondo di garanzia per l’accesso alla liquidità per investire funzionalmente al raggiungimento degli obiettivi che la stessa Europa, attraverso la Commissione, ha prefissato», insiste Guidesi. «Preoccupa anche lo stallo degli ordini interni che rappresenta un segno delle difficoltà dettate da inflazione e disponibilità della liquidità con l’aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti in essere. È evidente anche il peso della recessione in Germania. Continueremo a lavorare a sistema».