Concussione a Malpensa, il processo slitta

La Prealpina - 10/02/2017

Inizio con falsa partenza nel processo d’appello a carico di un 51enne sovrintendente (attualmente sospeso) della polizia di Stato a Malpensa, condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi di reclusione al termine di un giudizio abbreviato davanti al Tribunale di Busto Arsizio in composizione collegiale. Pesante la contestazione di reato: concussione per induzione. Secondo il teorema accusatorio, il poliziotto, residente a Busto Arsizio, avrebbe preteso e ottenuto una mazzetta da una cittadina paraguayana favorendone l’ingresso nello spazio Schengen – destinazione finale Bilbao, Spagna -, nonostante la stessa avesse prodotto una documentazione tutto fuorché in regola. Già “attenzionato” da qualche tempo, il funzionario infedele fu sorpreso colleghi della Polaria nell’agosto 2011 nell’area transiti dello scalo della brughiera: aveva nascosto nelle mutande un’unica banconota da 500 euroche aveva appena ricevuto dalla sudamericana, poi effettivamente volata in Spagna. A causa di un’omessa notifica, l’udienza è stata aggiornata dai giudici della terza Corte d’Appello di Milano a metà marzo. Per allora, il difensore del poliziotto, residente a Busto Arsizio, promette battaglia.

Obiettivo: fare in modo che sia ascoltata la cittadina paraguayana, nel frattempo reperita dal difensore. La donna potrebbe testimoniare che non fu costretta a effettuare la dazione, bensì fu lei a corrompere il poliziotto pur di raggiungere il suo scopo. E, cioè, riuscire ad entrare in UE per cercare lavoro. Lavoro che effettivamente ha trovato nei Paesi Baschi.