Con l’ex Caserma Garibaldi avremo due biblioteche

La Provincia Varese - 12/04/2017

La Città Giardino avrà due
biblioteche.
Nel piano di rinascita di
Varese, che vede il suo fulcro
nei lavori di riqualificazione
di piazza Repubblica e dell’ex
Caserma Garibaldi, il punto
interessante, sul quale ci si è
finora soffermati poco, sarà
proprio nell’offerta di spazi
dedicati alla cultura.
Se l’obiettivo principale
del progetto è in particolare
quello di eliminare quella vasta
sacca di degrado che corrisponde
alla piazza pedonale
e alle vie limitrofe, la realizzazione
di un polo culturale
all’interno dell’ex struttura
militare, che sarà ristrutturata,
rappresenta un’occasione
importante per il rilancio di
Varese.
E il Comune non dovrà
commettere passi falsi, ma
sfruttare appieno l’occasione
per migliorare la città.
In queste settimane lo Studio
Galantino, come spiega
l’assessore alla Pianificazione
del Territorio e Realizzazione
Opere Pubbliche Andrea
Civati (Pd), sta procedendo
alla progettazione definitiva
e quindi, successivamente,
esecutiva dell’intervento.
I lavori, secondo le previsioni,
partiranno entro
quest’anno.
L’amministrazione, in
contemporanea, sta elaborando
uno studio su come
verranno suddivisi e definiti
gli spazi interni all’ex Caserma.
Insomma, il piano del futuro
polo culturale di piazza
Repubblica. «Stiamo approfondendo
la destinazione degli
spazi – sottolinea Civati – e
le tipologie di utilizzo.
L’obiettivo è quello di renderlo
un polo multimediale, dove
i giovani in particolare potranno
usufruire di servizi all’avanguardia.
E dove i materiali
disponibili non si limitino
ai classici volumi cartacei,
ma anche ad e-book, per fare
un esempio, e a molto altro
ancora».
La Civica Biblioteca troverà
spazio quindi nell’ex Caserma.
Ma questo non significherà
che l’ala di Palazzo
Estense, dove oggi è ospitata,
verrà chiuso. «Il polo bibliotecario
si articolerà in due parti
– dice Civati – così da mantenere
attivi anche i locali interni
al palazzo. L’area dedicata
alla letteratura e allo
studio troverà posto in piazza
Repubblica. L’ex Caserma
diventerà il punto di riferimento
per gli studenti, ma
anche per gli utenti che usufruiscono
del servizio prestiti
della biblioteca. Mentre in
via Sacco terremo un’area dedicata
alle ricerche e agli approfondimenti,
custodendo
volumi pregiati e rari. Qui, a
Palazzo Estense, sarà possibile
compiere ricerche storiche
molto approfondite». Un
polo articolato su due importanti
strutture storiche della
città.

 

«Una piazza sempre viva e piena di tanti eventi»

 

I nuovi spazi dell’ex Caserma Garibaldi saranno dedicati principalmente ai giovani. Il progetto sul quale il Comune sta fortemente puntando è quello di realizzare un accordo con le associazioni di studenti per creare una sorta di «sistema di spazi che siano in un certo senso autogestiti, come già avviene per altre realtà in città, come ad esempio l’aula studi». L’assessore Andrea Civati ha le idee chiare su questo punto. «Il ruolo dei giovani sarà fondamentale, perché si tratta di un posto creato per rilanciare proprio il ruolo di Varese come città della cultura e dello studio». Per quanto riguarda invece la piazza, «l’idea che abbiamo è quella che sia in grado di ospitare diverse tipologie di eventi, dai mercatini a manifestazioni di altro tipo, in modo da diventare più viva e accoglienza. Valorizzare l’area con funzione mercatale sarà una delle priorità». Anche se in questa prima fase sarà fondamentale lavorare su ex Caserma e piazza, ovvero quella parte del progetto di riqualificazione che è stato ritenuto prioritario, il Comune non ha accantonato l’impegno per la realizzazione del nuovo teatro. «Sul teatro siamo al lavoro con la Regione al fine di trovare le risorse aggiuntive – continua Civati – per arrivare alla sua realizzazione senza l’utilizzo dei fondi privati, che erano stati previsti dalla precedente amministrazione con il vecchio progetto, che prevedeva l’intervento nel comparto dell’ex Collegio Sant’Ambrogio. Stiamo lavorando ad un atto integrativo dell’accordo di programma finalizzato a trovare le risorse che consentano di finanziare integralmente la realizzazione del teatro. Questa, come era già emerso, è una di quelle cose convenute con Maroni, attraverso il “Patto per la Lombardia”. Ad oggi quindi stiamo formalizzando questo tipo di atto, dopodiché si potrà procedere con la progettazione».